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 2009  maggio 17 Domenica calendario

QUATTRO EMERGENZE DA AFFRONTARE SUBITO

Chi viene a vedere l’India rimane impressionato dal caos e dall’imprevedibilità della vita da queste parti, ma chi osserva la vita politica indiana rimane disorientato per il motivo opposto. Le crisi sono facilmente prevedibili e crescono piano piano, sotto gli occhi di tutti, eppure sembra sempre che il governo caschi dalle nuvole ogni volta che si presentano. Una cosa comunque è chiara: il futuro primo ministro, quasi certamente l’uscente Manmohan Singh, dovrà misurarsi con quattro emergenze nel corso del suo mandato.
Emergenza numero uno
Il terrorismo ormai in India fa parte della vita quotidiana, ma prima o poi, nel corso del mandato del premier, ci sarà un’azione spettacolare, contro un aereo, un tempio, il Parlamento o un impianto nucleare. Quando quest’azione avverrà, si scoprirà che la polizia locale non dispone di abbastanza pistole, walkie-talkie, addestramento o uomini per reagire in tempi rapidi. Il coordinamento tra le forze di sicurezza locali e le unità d’élite inviate sul posto si rivelerà deficitario. Quando i terroristi verranno sopraffatti, probabilmente diranno di aver ricevuto addestramento e assistenza da jihadisti pakistani, forse saranno addirittura cittadini pakistani.
Il governo minaccerà subito di attaccare il Pakistan, poi si renderà conto di non poterlo fare senza rischiare di scatenare una guerra nucleare, e alla fine implorerà gli Stati Uniti di fare qualcosa. Quando sarà evidente che il governo ha fallito su tutti i fronti - militare, tattico e diplomatico - contro i terroristi, importanti esponenti dell’esecutivo compariranno in televisione e prometteranno di farsi trovare preparati alla prossima occasione. Dovrebbero cominciare a prepararsi da subito.
Emergenza numero due
I danni infertidalla crisi mondiale all’economia indiana sono stati mascherati dal pacchetto di misure di stimolo messo in campo dal governo. Queste spese non sono state indolori - il deficit di bilancio è schizzato alle stelle - e non sono sostenibili a lungo, ma pochi osservatori dentro al paese sembrano preoccuparsene. Vi sono segnali di un’imminente ripresa, e Singh recentemente è apparso quasi euforico quando ha detto che il suo governo potrebbe migliorare la situazione economica già nei primi 100 giorni di un nuovo mandato.
Gli analisti internazionali sono preoccupati per la salute delle finanze pubbliche, e sono molto meno speranzosi sulle prospettive del paese nel futuro prossimo. Molti giovani indiani dei centri urbani hanno conosciuto solo l’economia del boom: la prospettiva di una disoccupazione di lunga durata potrebbe disorientarli e infiammarli. Forse è vero, forse l’economia tornerà a crescere a ritmi sostenuti. Ma sarebbe saggio attrezzarsi per l’eventualità di un doloroso rallentamento.
Emergenza numero tre
Nelle ultime settimane i naxaliti, i guerriglieri maoisti che agiscono nei poverissimi stati dell’India centrale e settentrionale, hanno attaccato un’importante miniera di alluminio, hanno ucciso elettori e poliziotti e dirottato treni. La guerriglia naxalita, che fa leva sul risentimento di chi è rimasto fuori o è minacciato dal boom economico, è cresciuta costantemente negli ultimi cinque anni. Eppure la maggior parte degli indiani dei centri urbani ancòra la immagina come una minaccia vaga, " là fuori", lontana dalle città. Questo atteggiamento probabilmente cambierà. La guerriglia, imbaldanzita, sembra pronta ad alzare il livello dello scontro con lo stato indiano nei prossimi mesi. Attacchi contro industrie, miniere, stazioni di polizia e treni probabilmente aumenteranno.Un’azione spettacolare, che catturi l’attenzione nazionale e internazionale, è molto probabile. La polizia locale sotto organico e i corrotti politici regionali non saranno in grado di gestire il problema naxalita se da Delhi non riceveranno un’assistenza ben maggiore di quella che ricevono adesso.
Emergenza numero quattro
La popolazione indiana continua a crescere e la domanda di acqua-per l’irrigazione,per l’industria e per il consumo personale - continua a salire. Eppure nessun governo si è mai preoccupato più di tanto della necessità di economizzare le risorse idriche del paese. Tensioni sull’uso dell’acqua covano sotto la cenere in tutta l’India. Presto o tardi esploderanno. Nei mesi dopo un brutto monsone, ad esempio, potrebbe esplodere una rissa tra regioni confinanti sull’uso di un fiume comune, con rischi di scioperi e proteste che paralizzerebbero intere zone del paese.
Ovviamente ci sono molte altre emergenze che il nuovo capo del governo si troverà di fronte - come i bambini che muoiono ogni giorno di malnutrizione e il dilagare della corruzione - e però non sono notizie da prima pagina, in attesa che Danny Boyle prepari un sequel di The Millionaire. Ma le quattro crisi che ho tracciato a grandi linee probabilmente faranno trascorrere qualche notte insonne al prossimo premier. Potrebbe semplificarsi la vita cominciando a pianificare le misure da prendere fin da ora.