Marco Galluzzo, Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 16/5/2009, 16 maggio 2009
Susanna Agnelli, l’ultima intervista - «Il potere? E’ fantasia. Una volta ne abusai» - Un’ora di conversazione con un filo di voce, una chiacchierata sul potere, sul denaro e sulla storia della sua famiglia
Susanna Agnelli, l’ultima intervista - «Il potere? E’ fantasia. Una volta ne abusai» - Un’ora di conversazione con un filo di voce, una chiacchierata sul potere, sul denaro e sulla storia della sua famiglia. Questa è l’ultima intervista rilasciata al Corriere della sera, poche settimane fa, da Susanna Agnelli. Nessuna richiesta di rivedere il testo. Solo alla fine, sull’uscio di casa, un «mi raccomando» appena sussurrato. ROMA – Il salotto azzurro, il silenzio della famosa terrazza che domina Roma: «Lo vede il torrino del Quirinale? Qui siamo più in alto ». Susanna Agnelli abbandona per un attimo le sue letture e si accomoda in poltrona. Andrew Carnegie, miliardario americano, diceva che uno dei segreti della sua ricchezza era la «stimolante scuola della povertà » che aveva frequentato da giovane, cioè l’essere cresciuto in una famiglia povera. Come era la sua famiglia, che rapporto aveva con il denaro? «Non parlare mai né di soldi né di ricchezza, questa era la regola. Per una questione di educazione e anche perché l’argomento è sempre stato un tabù. Da ragazzina, però, ho fatto un doposcuola con i bambini poveri del quartiere, lì ho conosciuto anche la povertà». Un altro miliardario, David Rockefeller, racconta che ha capito il valore del denaro dalla paghetta che gli davano i genitori. Doveva investirne il 10 per cento e darne in beneficenza un altro 10 per cento. Lei da bambina aveva una paghetta? «Mai avuto una lira in tasca. Da bambina e poi da ragazza avevo una governante inglese, miss Parker, ma non mi era permesso entrare in un negozio o fare acquisti di alcun tipo. Tutto quello di cui avevamo bisogno era già in casa e non era concepibile desiderare di acquistare altro. Miss Parker diceva sempre di no e non si discuteva. Ricordo le meravigliose pasticcerie di Torino, le vetrine piene di dolci, non mi era permesso nemmeno di entrare. La famosa miss Parker diceva semplicemente no». Ha mai provato imbarazzo per il suo denaro? «No, perché quando ho potuto ho sempre cercato di aiutare gli altri. Il più grande complimento che ho ricevuto in vita mia è stato quando mi hanno detto: ’Tu sei l’unica persona ricca che non si comporta da ricca’. Era un uomo ma non posso dire chi». Chi deruba una banca è un ladro, chi deruba i correntisti può essere un ottimo e astuto finanziere. Si è più indulgenti con chi ha tanto denaro? «Non credo sia vero. In tanti casi si va a finire in prigione anche perché sei ricco, la colpa può essere nella ricchezza. Tanti giudici, anche italiani, hanno spesso indagato e perseguito con il retropensiero che il denaro fosse una colpa, la ricchezza un fattore negativo da stigmatizzare. Credo che sia altrettanto biasimevole del contrario». Cosa dà più soddisfazione, il denaro o il potere? «Il potere, non c’è dubbio. Nel potere c’è più fantasia. I soldi servono a comprare oggetti, accumulare cose, la villa, la barca, l’elicottero. Con il potere si possono fare 100 mila cose, si sviluppano più fantasie. Il denaro è finito, il potere se è reale tende a non esserlo». Diceva Henry Kissinger che il potere è l’afrodisiaco supremo. Ne conosce di migliori? «Io sì. Ma credo che Kissinger non sbagliasse. Il potere dà piacere, anche tanto, soprattutto a un certo tipo di uomini. Io ho avuto potere da sindaco di Monte Argentario e da ministro degli Esteri. Ma per me l’afrodisiaco migliore è l’amore». L’amore verso il prossimo o l’amore per un uomo? «L’amore per un uomo, e intendo quello fisico. Il sesso senza amore è una cosa tristissima, il sesso con amore è una cosa divina». Ha mai abusato del suo potere? «Forse una volta, da sindaco. Si doveva costruire il porto, chiamai il boss locale, non ricordo chi fosse, e gli dissi che il porto non si faceva senza costruire anche una scuola. Mi rispose che la mia telefonata era concussione. Io gli dissi che poteva pensare quello che gli pareva, ma io volevo la scuola. Alla fine si fecero entrambi e non fui accusata di nulla». « più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che non un ricco salga nel regno dei cieli». Credere in Dio è in contrasto con la ricerca della ricchezza? «Credo in Dio e non sono d’accordo. Basta fare una visita in Vaticano per avere la prova che non è così. Vi si trova ricchezza, tanta, e anche parecchia ricerca del denaro». Il politico di maggior successo è chi dice quel che pensano tutti più spesso e più forte degli altri. Lo sosteneva Franklin Delano Roosevelt. Crede sia vero? «Nel caso di Obama sicuramente, oggi è il politico che dice esattamente quello che la gente vuole ascoltare, e lo dice più forte e meglio degli altri. Bisognerà vedere fra sei mesi». Vale anche per Berlusconi? «Berlusconi è più originale, diciamo così, del nuovo presidente americano. imprevedibile». Cosa non può comprare lei col denaro? «La dignità. Il denaro può comprare quasi tutto, ma non la dignità di un uomo. Mio fratello Gianni mi diceva che tutti gli uomini sono corrompibili. Pensi all’uomo più irreprensibile che però ha un figlio malato e solo il denaro può trovargli la medicina giusta, e tu hai il denaro che serve a quell’uomo. Puoi comprare tutto con il denaro ma non la dignità».