Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  maggio 16 Sabato calendario

Susanna Agnelli, l’ultima intervista - «Il potere? E’ fantasia. Una volta ne abusai» - Un’ora di conversazione con un filo di voce, una chiacchierata sul potere, sul denaro e sulla storia della sua famiglia

Susanna Agnelli, l’ultima intervista - «Il potere? E’ fantasia. Una volta ne abusai» - Un’ora di conversazione con un filo di voce, una chiacchierata sul potere, sul denaro e sulla storia della sua famiglia. Questa è l’ultima inter­vista rilasciata al Corriere della sera, poche setti­mane fa, da Susanna Agnelli. Nessuna richiesta di rivedere il testo. Solo alla fine, sull’uscio di casa, un «mi raccomando» appena sussurrato. ROMA – Il salotto azzurro, il silenzio della famosa terrazza che domina Roma: «Lo vede il torrino del Quirinale? Qui siamo più in al­to ». Susanna Agnelli abbandona per un atti­mo le sue letture e si accomoda in poltrona. Andrew Carnegie, miliardario america­no, diceva che uno dei segreti della sua ric­chezza era la «stimolante scuola della pover­tà » che aveva frequentato da giovane, cioè l’essere cresciuto in una famiglia povera. Come era la sua famiglia, che rapporto ave­va con il denaro? «Non parlare mai né di soldi né di ricchez­za, questa era la regola. Per una questione di educazione e anche perché l’argomento è sem­pre stato un tabù. Da ragazzina, però, ho fatto un doposcuola con i bambini poveri del quar­tiere, lì ho conosciuto anche la povertà». Un altro miliardario, David Rockefeller, racconta che ha capito il valore del denaro dalla paghetta che gli davano i genitori. Do­veva investirne il 10 per cento e darne in be­neficenza un altro 10 per cento. Lei da bam­bina aveva una paghetta? «Mai avuto una lira in tasca. Da bambina e poi da ragazza avevo una governante inglese, miss Parker, ma non mi era permesso entrare in un negozio o fare acquisti di alcun tipo. Tut­to quello di cui avevamo bisogno era già in ca­sa e non era concepibile desiderare di acquista­re altro. Miss Parker diceva sempre di no e non si discuteva. Ricordo le meravigliose pasticce­rie di Torino, le vetrine piene di dolci, non mi era permesso nemmeno di entrare. La famosa miss Parker diceva semplicemente no». Ha mai provato imbarazzo per il suo dena­ro? «No, perché quando ho potuto ho sempre cercato di aiutare gli altri. Il più grande com­plimento che ho ricevuto in vita mia è stato quando mi hanno detto: ’Tu sei l’unica perso­na ricca che non si comporta da ricca’. Era un uomo ma non posso dire chi». Chi deruba una banca è un ladro, chi deru­ba i correntisti può essere un ottimo e astu­to finanziere. Si è più indulgenti con chi ha tanto denaro? «Non credo sia vero. In tanti casi si va a fini­re in prigione anche perché sei ricco, la colpa può essere nella ricchezza. Tanti giudici, an­che italiani, hanno spesso indagato e persegui­to con il retropensiero che il denaro fosse una colpa, la ricchezza un fattore negativo da stig­matizzare. Credo che sia altrettanto biasime­vole del contrario». Cosa dà più soddisfazione, il denaro o il potere? «Il potere, non c’è dubbio. Nel potere c’è più fantasia. I soldi servono a comprare ogget­ti, accumulare cose, la villa, la barca, l’elicotte­ro. Con il potere si possono fare 100 mila co­se, si sviluppano più fantasie. Il denaro è fini­to, il potere se è reale tende a non esserlo». Diceva Henry Kissinger che il potere è l’afrodisiaco supremo. Ne conosce di miglio­ri? «Io sì. Ma credo che Kissinger non sbaglias­se. Il potere dà piacere, anche tanto, soprattut­to a un certo tipo di uomini. Io ho avuto pote­re da sindaco di Monte Argentario e da mini­stro degli Esteri. Ma per me l’afrodisiaco mi­gliore è l’amore». L’amore verso il prossimo o l’amore per un uomo? «L’amore per un uomo, e intendo quello fi­sico. Il sesso senza amore è una cosa tristissi­ma, il sesso con amore è una cosa divina». Ha mai abusato del suo potere? «Forse una volta, da sindaco. Si doveva co­struire il porto, chiamai il boss locale, non ri­cordo chi fosse, e gli dissi che il porto non si faceva senza costruire anche una scuola. Mi rispose che la mia telefonata era concussione. Io gli dissi che poteva pensare quello che gli pareva, ma io volevo la scuola. Alla fine si fece­ro entrambi e non fui accusata di nulla». « più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che non un ricco salga nel regno dei cieli». Credere in Dio è in contra­sto con la ricerca della ricchezza? «Credo in Dio e non sono d’accordo. Basta fare una visita in Vaticano per avere la prova che non è così. Vi si trova ricchezza, tanta, e anche parecchia ricerca del denaro». Il politico di maggior successo è chi dice quel che pensano tutti più spesso e più for­te degli altri. Lo sosteneva Franklin Delano Roosevelt. Crede sia vero? «Nel caso di Obama sicuramente, oggi è il politico che dice esattamente quello che la gen­te vuole ascoltare, e lo dice più forte e meglio degli altri. Bisognerà vedere fra sei mesi». Vale anche per Berlusconi? «Berlusconi è più originale, diciamo così, del nuovo presidente americano. imprevedibile». Cosa non può comprare lei col denaro? «La dignità. Il denaro può comprare quasi tutto, ma non la dignità di un uomo. Mio fra­tello Gianni mi diceva che tutti gli uomini so­no corrompibili. Pensi all’uomo più irrepren­sibile che però ha un figlio malato e solo il de­naro può trovargli la medicina giusta, e tu hai il denaro che serve a quell’uomo. Puoi com­prare tutto con il denaro ma non la dignità».