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 2009  maggio 15 Venerdì calendario

SKY, FUORI I SOLDI PER AVERE LA RAI


Il dg Masi ha ricevuto dal cda il mandato per portare avanti la trattativa con la tv di Murdoch


Ci vogliono 200 milioni l’anno, più del triplo dell’offerta fatta

La trattativa si farà. Ora c’è anche il mandato del cda di viale Mazzini. Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, incontrerà l’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, per ridiscutere la negoziazione della partnership con la tv satellitare di Rupert Murdoch. In pratica presto scopriremo se sul telecomando di Sky i tasti 101, 102 e 103 trasmetteranno ancora RaiUno, RaiDue e RaiTre. Qualora non si dovesse trovare l’accordo dal primo agosto i tre canali spariranno dalla piattaforma assieme a RaiSat Extra, RaiSat Premium, RaiCinema, Gambero Rosso, Smash girls, Yoyo e tutti gli altri canali di casa Rai. Un’autentica rivoluzione che si aggiunge a quella del digitale terrestre.

Per la Rai sarebbe una cospicua perdita economica, ma anche Sky subirebbe la mazzata, perdendo prestigio e introiti pubblicitari.

Finora la tv di Murdoch ha offerto poco più di 50 milioni l’anno per 7 anni, più 75 milioni per le produzioni di RaiCinema. A queste somme vanno aggiunti i milioni (circa 8) di proventi pubblicitari raccolti dalla Sipra, la concessionaria Rai, mediante il satellite.

Un’offerta che a viale Mazzini ritengono non adeguata. Almeno 200 l’anno dovrebbero essere i milioni che Sky dovrebbe sborsare per avere i canali Rai sulla sua piattaforma satellitare. Semmai si può ridurre il numero degli anni - dicono a viale Mazzini - ma 50 milioni sono bruscolini. Più o meno. Quindi Masi busserà a denari e Murdoch dovrà rompere il salvadanaio per mantenere i canali Rai. La base del documento approdato in cda risaliva al novembre del 2008, quindi sul testo ci aveva lavorato l’ex dg Claudio Cappon. Ovviamente con il cambio della guardia c’è stata qualche rivisitazione sulla bozza.

La trattativa comunque non sarà facile, anzi si prevede molto complicata, nonostante Sky abbia espresso la volontà a trattare, pur ritenendo congrua l’offerta fatta. Se dovesse fallire l’accordo la Rai non sembrerebbe intenzionata a far parte della nuova piattaforma satellitare. Semmai l’eventuale perdita economica andrebbe recuperata con il digitale. Secondo i dirigenti di viale Mazzini uscire dalla piattaforma Sky equivale a una perdita dell’1% di share degli ascolti delle tre reti generaliste. Una percentuale minima recuperabile con il digitale.

Intanto però chi cresce di più nella classifica degli ascolti è proprio Sky. Spesso - assicurano alla tv di Murdoch - si superano gli 8 milioni di telespettatori (escludendo i canali generalisti di Rai, Mediaset e La7). Uno share medio del 9% (12% nel target commerciale 15-54 anni). Se al dato si aggiungono i canali satellitari ricevibili attraverso il decoder Sky (esclusi tutti i principali canali gratuiti generalisti, come Raiuno, Raidue, Raitre, Canale 5, Retequattro, Italia 1 e La7), lo share sale al 10% (14% se si considera il target commerciale 15-54 anni). In prime time l’audience media dei canali Sky è di circa 2 milioni di spettatori medi, con l’8% di share. SkySport 1 resta il più visto ma anche SkyUno sta crescendo sull’onda del successo di Fiorello, Cuccarini e presto di Panariello.Ma perché la Rai è intenzionata a ridurre il numero degli anni dell’accordo? La mossa è strategica. Se gli abbonati dovessero crescere sempre di più, fino a raggiungere i 9 milioni e mezzo, Sky potrebbe monopolizzare il mercato pubblicitario. E allora sì che non ci sarebbe più trippa per gatti.