Salvatore Tropea, la Repubblica 15/05/2009, 15 maggio 2009
FIAT SALE AL QUARTO POSTO IN EUROPA
La Fiat riconquista il quarto posto nella classifica dei costruttori europei, superando la Gm e avvicinandosi alla terza posizione della Ford. Non accadeva da otto anni, esattamente dall´aprile del 2001. Lo ha fatto il mese scorso con un incremento del 4,7 per cento, in controtendenza rispetto a un mercato che ha perduto il 12,3, conquistando una quota del 9,7 alle spalle di Volkswagen, Psa e Ford. A pesare su questo risultato sono state le vendite in Germania ovvero un paese nel quale il Lingotto è candidato a rilevare la Opel che il governo della Merkel difende con le unghie e con i denti pronto a un finanziamento-ponte teso a evitare la bancarotta e le ire del sindacato tedesco non meno agguerrito di quello italiano che ieri si è fatto sentire con scioperi da Torino a Termini Imerese.
Una quota del 35% in Italia e del 10 in Europa: erano questi gli obiettivi Fiat per il 2010 «in un mercato stabile» indicati da Sergio Marchionne agli analisti nel novembre del 2006. In Italia ci è arrivato con un anno di anticipo, in Europa è a buon punto quando si pensi che il mercato è tutt´altro che stabile e che Fiat nel 2006 era scivolata al 6 per cento. Gli incentivi e una politica agguerrita dei prezzi sono alla base di questa crescita, ma si tratta di due fattori che valgono per tutti i costruttori e questo rende interessante il risultato di Fiat e dunque il suo ruolo nella vicenda in corso della Opel.
Il mercato più reattivo è stato quello tedesco che, nei primi quattro mesi di quest´anno ha battuto il record del 1999 con oltre 379 mila vetture immatricolate (più 19,4%). In questo cuore della Ue si sta combattendo la battaglia per la conquista della Opel. Con la Fiat e Magna che entro il 20 maggio dovranno presentare le loro offerte, mentre si fanno sempre più insistenti le voci di un´amministrazione fiduciaria temporanea e di un finanziamento-ponte da parte del governo suggerito dal ministro zu Guttenberg per assicurare alla Opel la continuità produttiva: un meccanismo che lo Spiegel considera zavorra miliardaria per lo Stato.
Dall´America, dove Gm insiste per una quota del 40% in Fiat-Opel contro un 20 che sarebbe disposto ad accordare il Lingotto, arrivano notizie di tagli in casa Chrysler : si parla della chiusura di 789 concessionari pari a 38 mila posti di lavoro a rischio. E i problemi occupazionali agitano il sindacato italiano alla vigilia della manifestazione nazionale di domani a Torino. Ieri ha scioperato per tre ore la Fiat di Termini, mentre a Torino la richiesta degli straordinari a Mirafiori ha suscitato la reazione sindacale. «I dipendenti italiani del gruppo Fiat vogliono lavorare, ma non si può pretendere la loro disponibilità senza prospettive» ha detto il segretario torinese della Fiom, Giorgio Airaudo.