Giulia Crivelli, ཿIl Sole-24 Ore 15/5/2009;, 15 maggio 2009
IL GESSATO TRADISCE E IL BANCHIERE SI TRAVESTE DA ARTISTA
Mentre l’Fbi si occupava del dress code dei clienti delle banche ( il sogno della polizia federale americana è impedire per legge a chi porta occhiali da sole o cappelli di varcare la soglia degli istituti di credito), lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, si manifestava altrove, almeno negli Stati Uniti. Secondo il New York Times, è chi lavora in bancaa voler cambiare modo di vestire, non chi ci va.
Il motivo non è economico: i portafogli dei banchieri sopravvissuti alla crisi sembrano ancora sufficientemente gonfi per permettere altri completi gessati, nuove camicie su misura e cravatte di seta made in Italy. Il problema è che nessuno vuole più essere scambiato per un elegante banchiere, forse per paura di essere coperto, al ristorante o per strada, dagli improperi di risparmiatori truffati.
Chi lavora a Wall Street chiede consiglio ai commessi di Manhattan su come assomigliare a un creativo, un architetto, magari anche a un artista. Il look dei banchieri, insomma, ora deve essere business casual, lo dice persino il sito della Federal Reserve (anche se non è dato sapere cosa ne pensi il governatore Ben Bernanke).