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 2009  maggio 13 Mercoledì calendario

«ASILO», AUMENTANO I SI’: 38% DELLE RICHIESTE ACCOLTE


ROMA – un trend che non si ferma e, anzi, mostra di essere nuovamente su livelli altissimi. Dopo i numeri record del 2008, nei primi quattro mesi di quest’anno c’è stata una conferma: il 38 per cento di chi richiede asilo, ottiene comunque un riconoscimento di protezione umanitaria. La maggior parte sono i migranti che attraversano il mare pur di raggiungere l’Italia, il resto passa i confini via terra sfruttando il sistema Schengen. Tra loro ci sono anche molti minori di 18 anni che viaggiano da soli, sempre più spesso sen­za una meta o familiari da raggiungere in Eu­ropa. La legge prevede che questi stranieri debbano essere identificati e tutelati.

Numeri record

Sono 6.324 le istanze depositate tra genna­io e aprile. In cima alla lista ci sono i nigeria­ni con 1.040 domande, subito dopo gli eri­trei con 745 e poi i somali con 650. Ma il da­to interessante riguarda i permessi accorda­ti. Su 9.599 pratiche esaminate in questo pri­mo periodo del 2009 (il numero tiene conto anche del pregresso) sono stati concessi 2.952 riconoscimenti, vale a dire il 37,29 per cento. Per avere un’idea dell’andamento rela­tivo allo scorso anno, basti pensare che le do­mande pervenute erano state 31.097 e quelle esaminate 21.933. La protezione era stata concessa a ben 10.849 persone, con una me­dia pari al 49,46 per cento.

A leggere i dati relativi a questi primi quat­tro mesi, si scopre che 559 persone (il 5,82 per cento) hanno ottenuto lo status di rifu­giato, 2.393 (24,93 per cento) la protezione sussidiaria e 627 (6,53 per cento) quella uma­nitaria. Il quadro bene fotografa l’andamen­to dei flussi migratori perché evidenzia il ti­po di persone che arriva in Italia. Il permes­so di soggiorno per protezione umanitaria viene infatti rilasciato dalle Questure, «die­tro raccomandazione della Commissione Centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato, quando – a seguito di esito ne­gativo della domanda d’asilo – si riscontra che sarebbe comunque pericoloso per la per­sona un suo rientro nel suo Paese d’origi­ne ».

Secondo l’ultimo rapporto sul diritto d’asi­lo stilato dal Viminale, nel 2007 «il 50 per cento delle domande è stato inoltrato da per­sone giunte via mare. Delle 14.053 istanze pervenute alle commissioni territoriali, ne sono state esaminate 13.509 con il seguente esito: 1.048 rifugiati riconosciuti (10,4 per cento), 6.318 respinti (46,7 per cento) ai qua­li è stata comunque concessa la protezione umanitaria». Quale sia l’andamento del feno­meno era stato sottolineato dal sottosegreta­rio Alfredo Mantovano nel dicembre scorso, proprio durante la presentazione del dos­sier, quando aveva affermato: «Nel 1987 gli immigrati presenti sul nostro territorio era­no 500 mila, nel 1997 sono raddoppiati, pas­sando a circa un milione di unità, oggi sono circa tre milioni e mezzo. Il numero dei ri­chiedenti asilo dal 2005 ad oggi è quasi tripli­cato, passando da 9.346 a 26.898 domande pervenute al mese di novembre di quest’an­no.

Negli ultimi mesi si è verificata una cre­scita che ha assunto proporzioni mai viste prima e il fenomeno non è congiunturale, ne dovremo tener conto nei prossimi decen­ni ».

Emergenza minori

Nella relazione sono gli stessi esperti del ministero dell’Interno a sottolineare quanto alta sia la percentuale di chi ha diritto a otte­nere una forma di tutela. E ad evidenziare la necessità di individuare i minorenni che si mescolano ai gruppi di migranti che appro­dano sulle nostre coste. Anche in questo ca­so sono i numeri a fotografare la situazione. Due anni fa è stata diramata una direttiva per «diminuire il rischio di dispersione dei minori sul territorio, informarli adeguata­mente sui loro diritti e sul loro inserimento in un percorso organizzato e protetto, ridu­zione dei tempi di attesa per la presentazio­ne della domanda di protezione internazio­nale ». Ebbene, «nell’arco di pochissimi mesi si è passati da una presenza di minori già ac­colti nei progetti estremamente esigua e po­co rilevante e cioè 31 minori presenti a mar­zo 2007, ad un totale di 295 segnalazioni per­venute dai territori, in seguito alle quali so­no state occupate pressoché tutte le struttu­re preposte all’accoglienza dei minori soli da parte dei progetti territoriali».

Anche in questo caso «una quota molto elevata rispetto alle complessive 295 segnala­zioni pervenute nell’arco del 2007, è prove­nuta dalla regione Sicilia, in particolare dalle Prefetture e dai Comuni di Agrigento, Siracu­sa e Caltanissetta, in relazione alla presenza sempre più significativa di minori stranieri non accompagnati tra le persone sbarcate in Italia sulle coste siciliane». Del resto tra gen­naio e agosto del 2008 sono arrivati 1.488 mi­nori in Sicilia, 11 in Sardegna, 52 in Calabria e 5 in Puglia. Nonostante gli interventi, il rapporto evidenzia come l’operazione di in­serimento e controllo sia risultata «partico­larmente complessa, perché rivolta a ragazzi che, per molteplici ragioni, rimangono in condizione di irregolarità e sono caratterizza­ti da una forte mobilità sul territorio».