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 2009  maggio 13 Mercoledì calendario

E HOLLYWOOD SCOPRE INTERNET

L’industria del cinema ha buone ragioni per sentirsi relativamente soddisfatta. In un anno di crisi economica, di tagli ai budget cinematografici, di vendite di dvd in ulteriore calo, di licenziamenti nei grandi studios e di sciopero degli attori, la fabbrica dei sogni sta macinando record di incassi. Solo nel weekend di apertura, Star Trek ha incassato 76 milioni di dollari, e il fine settimana precedente X
Men Wolverine
ne aveva rastrellati 87. Di questo passo la stagione estiva dovrebbe segnare il primo record – 4,6 miliardi di dollari al botteghino ”e un altro per l’intero 2009: 10,5 miliardi di dollari, un aumento del 9,4% rispetto al 2008 (9,6milioni). L’aumento delle vendite di biglietti al cinema conferma l’appetito del pubblico per questa forma di intrattenimento anche nell’era internet e dei videogiochi. Non è tuttavia sufficiente a compensare il calo della fonte primaria di profitti sui film, le vendite di dvd che dopo l’apice del 2006, sono in costante diminuzione e previste del -11% nel 2009. «L’industria del cinema è in transizione, gli studios stanno sperimentando nuovi canali di distribuzione digitale per compensare il calo dei dvd e allo stesso tempo stanno facendo i conti con una recessione che ha abbassato gli introiti pubblicitari» spiega un dirigente della Warner Brothers.
Le major hanno risposto tempestivamente al calo del fatturato abbassando i costi, riducendo il numero di film prodotti, andando sul sicuro con film basati su marchi noti, da Superman a X-Men, e promuovendo le vendite di dischi blu-ray. Wall Street ne sta prendendo atto: dall’inizio dell’anno quasi tutti i titoli dei maggiori conglomerati di media americani hanno recuperato in Borsa. «Questa non è la prima volta che l’avvento di una nuova tecnologia cambia la struttura del settore – continua il dirigente Warner – e paradossalmente la recessione sta avendo l’effetto positivo di accelerare la transizione di Hollywood al digitale» .
Solo nel giro degli ultimi due mesi due grosse major (Sony e MGM) insieme alla Cbs e alla casa di produzione indipendente Lions Gate Entertainment hanno stretto un accordo di massima con YouTube per distribuire alcuni dei loro film sul più frequentato sito di video del mondo. Oltre alle clip fornite dai comuni visitatori, il sito posseduto da Google metterà a disposizione in un’area separata una lista di film a pagamento. La Disney invece si è unita alla NBC e alla Fox nel sito Hulu.com, finanziato dalla pubblicità e dedicato alla trasmissione di film (vecchi e nuovi) e telefilm (tra cui alcuni attualmente in onda in prime time). Il successo di Hulu è impressionante: in marzo, a un anno dal suo lancio, è diventato il terzo sito video per visitatori dietro a YouTube e Fox Interactive con 380 milioni di visitatori e una media di 5,5 ore di trasmissione per utente in un mese. A metà anno dovrebbe salire al secondo posto battendo la Fox. Oltre ai siti posseduti dalle major, internet conta anche diversi altri siti per scaricare film a pagamento (Movielink, CinemaNow, iTunes e Amazon.com) tutti con crescente affluenza. La distribuzione online o video on demand intv ha generato l’anno scorso 1,4 miliardi di dollari, un aumento del 19 per cento.
Ma è forse lo straordinario successo di Netflix, che ha lanciato in novembre un servizio digitale per l’affitto di film direttamente in tv, a indicare in che direzione si sta muovendo il mercato. Per farsi trasmettere on demand uno dei 100mila film dell’archivio Netflix occorre avere un convertitore (la console xBox o l’iHome della Apple o Roku)e un abbonamento mensile; fatta la scelta, la trasmissione in tv è immediata. Alla fine del primo trimestre, a soli cinque mesi dal lancio, Netflix aveva raggiunto 10,3 milioni di abbonati, 392 milioni di dollari di fatturato e profitti superiori alle previsioni. Nel corso degli ultimi 12 mesi il suo titolo è andato controcorrente salendo del 33% e dall’inizio dell’anno ha guadagnato il 75 per cento. Il successo di Netflix sembra dimostrare che i consumatori sono ben disposti a pagare per affittare un film di qualità superiore visionabile su uno schermo televisivo anziché scaricare una copia pirata sul monitor del loro pc. L’ingresso delle major nella distribuzione digitale, in un formato appetibile per i consumatori, potrebbe servire quindi a prendere due piccioni con una fava: rimpiazzare gli introiti da dvd e combattere la pirateria. Il grosso della pirateria proviene dalla vendita di dvd illegali, non dalla distribuzione illecita su internet. Per usare le parole dell’addi Disney Bob Iger:«Hulu e siti analoghi sono la nostra arma più efficace contro la pirateria».