Emilio Bonicelli, ཿIl Sole-24 Ore 13/5/2009;, 13 maggio 2009
NEL 2010 FORMULA 1 SENZA FERRARI
Se le nuove regole previste dalla Fia non cambieranno, nel 2010 le monoposto della Ferrari non parteciperanno al Campionato mondiale di Formula 1. La clamorosa e «dolorosa » decisione è stata presa ieri a Maranello, quartier generale della casa del cavallino rampante, nel corso del consiglio di amministrazione, presieduto da Luca di Montezemolo, che ha esaminato i risultati del primo trimestre.
Evidente, allo stesso tempo, la soddisfazione sul fronte dei risultati economico perchè, in un anno di forte crisi i ricavi (441 milioni) e l’utile (54 milioni) Ferrari tengono e sono in linea con quelli ottenuti in un anno record come il 2008. Delusione e amarezza invece per gli sviluppi legati alle recenti decisioni prese dalla Federazione internazionale dell’automobile (Fia). Sia per il metodo seguito dall’ente presieduto da Max Mosley – scelte così «gravi» sono infatti state prese «rifiutando una effettiva concertazione con i costruttori ed i team» – sia per i contenuti, perchè se i nuovi criteri (tetto rigido delle spese e doppio regolamento), fossero applicati, per la prima volta nella storia della Formula 1 il Campionato 2010 verrebbe diviso in due categorie e basato «su regole tecniche e parametri economici arbitrari ». In pratica si creerebbe una situazione che farebbe venire meno i «valori sportivi» e la competizione tecnologica che sono alla base delle gare di Formula 1.
Da qui la decisione che i vertici Ferrari confidano possa essere compresa dai milioni di tifosi che nel mondo sostengono le "rosse di Maranello". «Se questo sarà il quadro normativo della Formula 1 – si legge in una dura nota emessa al termine del cda ”verrebbero definitivamente meno le ragioni che hanno motivato la presenza della Ferrari nel Campionato durante sessanta edizioni, unico costruttore ad avervi ininterrottamente partecipato fin dalla sua istituzione nel 1950».
Ora si apre il confronto con Mosley nella speranza di una marcia indietro rispetto a quanto indicato nel Consiglio straordinario della Fia del 29 aprile scorso, incontro – fanno notare a Maranello ”inizialmente convocato solo per una questione disciplinare e non per stravolgere le regole del gioco. In questo cammino la Ferrari sa di non essere sola. Tutti i team della Formula 1, che nei giorni scorsi in vario modo hanno espresso la loro preoccupazione, faranno sentire, in modo unitario, la propria voce attraverso la Fota, l’Associazione delle squadre del campionato mondiale presieduta da Luca di Montezemolo. L’obiettivo, come spiegato al termine del cda di ieri, sono «norme uguali per tutti, stabilità di regolamenti, continuità del metodico e progressivo lavoro di diminuzione dei costi da parte della Fota», oltre a una governance condivisa della Formula 1.
Secondo i vertici del cavallino rampante le recenti scelte sono invece avvenute «in spregio alle regole di governance», nonchè a «chiari impegni contrattuali assunti con la Ferrari dalla Fia in materia di stabilità regolamentare ». Per questo Luca di Montezemolo ha avuto mandato di esaminare le sedi e i modi più opportuni per tutelare gli interessi della società.
Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, si è subito schierato «al fianco della Ferrari», criticando le scelte «irrazionali e contraddittorie» della Fia». Laconico il commento di un portavoce della stessa Fia: «Adesso abbiamo in forma scritta ciò che avevamo già a parole». Un primo incontro tra Montezemolo e Mosley è previsto nei prossimi giorni, prima del GP di Monaco.