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 2009  maggio 13 Mercoledì calendario

 A LONDRA LA MENTE DEI PREDONI DEL MARE

Circoscrizione di servizio Golfo di Aden e Oceano Indiano, centrale operativa Londra: sì, la struttura decisionale della holding della pirateria che infesta le coste somale ha sede nel cuore della City.
Un documento diffuso dall’emittente spagnola Cadena SER Radio (e presumibilmente elaborato da una fonte dell’intelligence militare europeo) ha tracciato un inatteso identikit dell’organizzazione criminale protagonista di funambolici arrembaggi, spietati rapimenti, inqualificabili richieste di riscatto: una flotta pronta ad affrontar burrasche e sorprese non atmosferiche, una marineria gerarchicamente ordinata, un dosato incrocio di competenze belliche e aziendali, un modello di business imperniatosu flussi di comunicazione canalizzati attraverso network di telefonia satellitare, un dispositivo che sa dribblare la rediviva Invincible Armada al suo inseguimento, una banda che difficilmente può sbagliare.
Chi immaginava ciurme di disperati primitivi, deve ricredersi. E in fretta. Navi-madre, barchini e gommoni non si muovono casualmente, setacciando lo spazio di mare prescelto con sprovvedute vedette incaricate di avvistare e segnalare qualsivoglia bastimento all’orizzonte.
I padroni delle acque al largo della Somalia sono una azienda che, come tante se ne trovano nel mondo degli affari, agisce senza scrupoli né regole ma certo non è priva di pianificazione e programmazione. In ossequio ai principi di ottimizzazione del-le risorse, i bucanieri equatoriali impostano le loro azioni con un raffinatissimo planning che prende spunto da una preliminare acquisizione di fondamentali elementi di conoscenza. Le informazioni vengono fornite da un non meglio identificato team di consulenti, che ha a disposizione contatti " idonei" per sapere con adeguato anticipo cosa sta per arrivare in quell’angolo di pianeta e come scegliere le prede maggiormente redditizie. Questa squadra ha tarlato le protezioni fisiche e logiche delle realtà coinvolte nella gestione dei dati relativi al traffico marittimo, guadagnando la possibilità di consultare illecitamente archivi elettronici e cartacei ed ottenere dati di valenza strategica.
Il piano di battaglia dei moderni filibustieri poggia sulla puntuale disponibilità di notizie circostanziate circa la tipologia di nave, la rotta fissata, la descrizione delle dotazioni di bordo per scopi di difesa, il numero e la nazionalità dei membri dell’equipaggio, la presenza o meno di incaricati per la security e di eventuali armi da fuoco, quantità e qualità dei passeggeri nel caso di crociere, natura e valore (e deperibilità) delle merci trasportate nell’ipotesi di cargo, entità dei premi assicurativi.
Una enorme mole di dati che consente di radiografare il probabile bersaglio e che può essere aggiornata mediante apposite pedine dislocate in altri punti critici della scacchiera: informazioni aggiuntive arrivano poi da Yemen, Dubai e canale di Suez, ovvero dai porti in cui avvengono le operazioni di bunkeraggio e altre attività di natura logistica.
Banali ricerche su internet permettono di rintracciare documentazione iconografica da cui riconoscere silhouette e colorazione dello scafo, nonché punti di potenziale abbordaggio, ovvero caratteristiche tecniche come autonomia, velocità di crociera e di punta: ogni indicazione è utile per la predisposizione di un vero e proprio piano di guerra.
Secondo quanto reso noto dalla radio iberica, i predoni starebbero ponendo meticolosa cura nella selezione dei propri target e recentemente avrebbero manifestato una particolare attenzione nell’evitare navi britanniche così da non stimolare interesse nelle autorità di polizia di Sua Maestà ad individuare la rete informativa nell’area londinese.
Apparati telefonici satellitari costituiscono il tessuto connettivo che tiene saldamente vincolate articolazioni operative tra i flutti dell’Oceano e cervello in Gran Bretagna. Lontani oltre quattro secoli dalle epopee di Sir Francis Drake, le storie dei corsari vedono nuovamente coinvolte le terre della Corona inglese.