Mauro Romano, Italia Oggi 13/05/2009, 13 maggio 2009
TREMONTI CONTRO I BANCHIERI MIDA
Mai più e perché non ci sia un altro buco nero come quello in cui in questo anno è precipitata la finanza mondiale servono regole. Regole internazionale come quelle contenute in una bozza che sarà presentata al prossimo G8 dell’Aquila, basata su 12 punti. Questo è l’annuncio fatto rimbalzare dal ministro dell’economia, Giulio Tremonti, dalla conferenza internazionale Global Standard.
Il responsabile del dicastero di via XX Settembre è uno dei maggiori fautori dei cosiddetti global standard, ovvero quell’insieme di nuove regole condivise a livello internazionale per il funzionamento dell’economia e della finanza. «Stiamo lavorando su 12 punti, ne abbiamo discusso con l’Ocse ma è troppo presto per entrare nei dettagli perché non si fa in 8 ore quello che non si è fatto in 15 anni», ha sostenuto Tremonti.
Ma nel mirino del ministro dell’Economia restano gli eccessi del sistema bancario e finanziario mondiale, alla base dell’attuale crisi economica. «I banchieri e la finanza hanno esagerato e lo hanno fatto perché non c’erano regole», picchia duro Tremonti che non ha esitato poi a paragonare i banchieri al mito di re Mida, «il re che trasformava in oro tutto ciò che toccava compreso il cibo e per questo è morto di stenti» e «il mito si è in qualche modo ripetuto». Ora quest’era è finita, ma «servono delle regole». Non facile all’ottimismo, Tremonti ha comunque voluto sottolineare che «l’ombra della crisi è stata eliminata quando sono scesi in campo i governi, a ottobre 2008 a Parigi, durante il G20 di novembre a Washington e poi ancora al G20 di Londra». E la ricetta, secondo il ministro, è stata la «maggiore rilevanza alle regole che servono a ridare fiducia» e ad evitare che si ricreino nuove crisi come quella attuale. La «fase apocalittica» della crisi «è probabilmente superata», ma «la crisi continua e i governi sono in continuo cambiamento, in movimento tutto E adesso tutti gli sforzi sono concentrati sulle nuove regole da condividere a livello internazionale. «Abbiamo iniziato una discussione in termini generali, di principio. C’è ora un appuntamento da definire, probabilmente in settembre. stato iniziato un processo molto complesso», perché «non si può entrare nel nuovo secolo con gli strumenti del vecchio secolo». meglio, «l’ingresso nel nuovo secondo non può essere uguale a quello che è stato finora». Ma con che tipo di regole e principi «è tutto da vedere, e anche i tempi». Tremonti spiega che «tutto è stato compresso ed esploso in pochi anni, in 20 anni a partire dal 1989 con la caduta per muro di Berlino. Il compattamento dei fatti è avvenuto con una forza e una velocità straordinarie e con un finale di rottura».