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 2009  maggio 12 Martedì calendario

DALL’IBM AL FLOP DELL’INNOVAZIONE QUEL MANAGER SCOPERTO DEL CAVALIERE


MILANO - Alla prima uscita sull´Expo l´ex ministro Lucio Stanca rischia già di inciampare. «Se per la scelta della sede ha dovuto minacciare le dimissioni, figuriamoci quando ci sarà da indirizzare i 3 miliardi di euro per nuove opere di cui è dotata la Soge che putiferio scoppierà», confessa un consulente vicino al Comune. In effetti il cammino di Stanca è partito in salita: prima le contestazioni sullo stipendio e sul conflitto di interessi con il ruolo di parlamentare; ora il rappresentante della Provincia, Enrico Corali, e anche quello del Tesoro, Leonardo Carioni, che abbandonano la riunione del cda sul tema spinoso della sede dell´Expo. Certo, il carattere che in molti descrivono non diplomatico, non flessibile e a volte proprio scontroso di Stanca non deve aver aiutato neanche in questo passaggio. Ma coloro che hanno avuto a che fare con lui in questi primi frangenti dicono che l´ex manager Ibm è un po´ disorientato per il mare di difficoltà che vede addensarsi all´orizzonte. Anche se pare assolutamente determinato ad andare avanti. Cercando però di mantenere una certa equidistanza tra i soci: per la sede ha infatti mostrato di avere un occhio di riguardo per il sindaco Moratti. Se l´idea di trasferire a Palazzo Reale tutta la "Cultura" era piaciuta a tutti, il discorso si è incrinato quando si è venuti a sapere che il Comune non può concedere a una società terza beni demaniali in comodato gratuito. E di fronte al milione di euro e più di affitto è scattata la controproposta della Provincia con Villa Scheibler, mossa che l´ha trovato un po´ spiazzato. « troppo periferica», ha detto con un po´ di distacco l´ex ministro dell´Innovazione, facendo un po´ la figura dello snob in un partito che ha fatto della vicinanza con "la gente" il suo punto di forza.
Nato a Lucera in provincia di Foggia, Stanca risiede a San Fermo della Battaglia vicino Como dopo aver sposato Francesca Canepa, nota imprenditrice della seta. E per spiegare ai giornalisti che chiedevano come mai nelle dichiarazioni dei redditi 2007 sua moglie lo sopravanzava di parecchio con 5 milioni 88 mila euro, lui rispondeva: «Semplice, mia moglie nel 2007 ha venduto la sua quota nell´azienda Canepa alla sorella. Ma siamo sempre stati vicini, nella buona come nella cattiva sorte». Le frequentazioni sono quelle dei salotti vicini al centro destra, tra le amicizie più affiatate quella con i coniugi Dompè con cui dividono le sdraio dei Bagni Fiore a Paraggi. Il colpo di fulmine con Berlusconi risale al 2001, dopo 33 anni di onorata carriera in Ibm e una laurea in Bocconi. Ma non è facile spiegare il vero motivo che ha fatto entrare Stanca nell´entourage dell´attuale presidente del Consiglio. E sicuramente non sono state le cravatte che la moglie imprenditrice della seta regalava le cravatte a Berlusconi; più prosaicamente dev´essere stato il fido Bruno Ermolli a suggerire il nome di Stanca, come quello di Elio Catania, entrambi allievi di Ennio Presutti alla scuola dell´Ibm. Anche se molti mettono in dubbio proprio la bontà di quella scuola di management, al contrario di quella olivettiana, per gli scarsi risultati ottenuti da quei manager in altri incarichi. Obbiettivamente Stanca non viene ricordato per grandi rivoluzioni tecnologiche portate avanti nei cinque anni passati al dicastero dell´Innovazione. Anzi, forse a qualcuno viene più facilmente in mente il clamoroso flop di Italia.it, il portale del Belpaese promosso con grande vigore da Stanca assegnando l´appalto proprio all´Ibm e poi chiuso velocemente da Francesco Rutelli ai tempi del governo Prodi. Ma forse su Berlusconi hanno fatto colpo le relazioni internazionali di Stanca, soprattutto con l´America, in un momento in cui, siamo nel 2001, potevano servire per rinsaldare i rapporti con Bush. Non stupisce, dunque, che Berlusconi abbia pronunciato per primo il nome di Stanca quando si è trattato di formare il nuovo governo nel maggio 2008, appena vinte le elezioni. Poi l´ha dovuto accantonare per il solito gioco dei veti incrociati e dei compromessi. Ma il credito è stato riscosso alla prima occasione utile. Quando la Moratti ha dovuto arrendersi sul nome di Paolo Glisenti per l´Expo Berlusconi ha avuto buon gioco a proporre Stanca. Un nome che però ancora oggi non convince tutti, soprattutto coloro che pensano che quella poltrona avrebbe dovuto essere occupata da un manager 45 enne pronto a giocarsi la sfida della vita piuttosto che un parlamentare in pensione vittima dei siluri che viaggiano sulla Milano-Roma.