L’Espresso, 14 maggio 2009, 14 maggio 2009
Camminando a Catania sotto il mega-palazzo Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone non è difficile sentirsi come un topolino davanti a una montagna
Camminando a Catania sotto il mega-palazzo Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone non è difficile sentirsi come un topolino davanti a una montagna. Eppure, secondo il Piano regolatore, su quest’area a 61 metri dal mare dovrebbe esserci una strada. Umberto Scapagnini ha fatto il sindaco con i vincoli urbanistici scaduti e per stravolgere un intero isolato immerso nel barocco settecentesco è bastata la comunicazione d’inizio lavori: è così che al posto degli edifici storici sono spuntati uffici e centri commerciali. Nel 2005, mentre la commissione Edilizia sosteneva che tutto era illegittimo e che Scapagnini doveva bloccare le costruzioni in autotutela, Acqua Marcia alzava pilastri. Le opere ora sono complete con vetrate a specchio e facciate curviformi. Sembra edilizia creativa, ma la Procura ha sequestrato tutto per lottizzazione abusiva: 11 indagati e riserbo assoluto sui nominativi.