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 2009  maggio 12 Martedì calendario

GM, CHAPTER 11 PI PROBABILE

General Motors ha «urgente » bisogno di fondi per la controllata europea Opel; lo ha detto ieri Fritz Henderson, numero uno del gruppo automobilistico, in una conferenza telefonica. Henderson ha aggiunto che il partner per Opel dovrà essere «accettabile» dal Governo tedesco, e ha ribadito che Gm è pronta a conservare una partecipazione di minoranza; ma non ha voluto entrare nel dettaglio del negoziato in corso con Fiat per una possibile joint venture. Il ministro dell’Economia tedesco KarlTheodor zu Guttenberg ha detto che il piano Fiat «è più avanzato » di quello presentato dalla concorrente canadese Magna, e al ritorno da un viaggio ad Abu Dhabi ha affermato che dalla regione «non c’è un interesse concreto» per la casa automobilistica. Guttenberg ha ribadito in un’intervista a «Der Spiegel» il suo no all’intervento diretto dello Stato in Opel e ha sottolineato che «vogliamo salvare il maggior numero di impianti e posti di lavoro, ma dobbiamo gestire in modo responsabile il denaro dei contribuenti».
Gm ha gettato ieri una piccola ciambella di salvataggio per Opel: gli stabilimenti tedeschi dovrebbero infatti produrre 70mila unità del modello Buick Lacrosse per il mercato americano. Il destino della Opel e della sua possibile alleanza con Fiat si intreccerà strettamente con quello della casa madre americana. Ieri Henderson ha sostenuto che la richiesta di Chapter 11 (amministrazione controllata) è «più probabile ma non inevitabile». La maggior parte degli osservatori dà però per scontato lo stesso percorso che ha già iniziato la Chrysler: se nel caso di quest’ultima sono stati creditori bancari e hedge fund a rendere inevitabile il deposito dei libri in tribunale, per Gm il problema sono gli obbligazionisti cui – secondo il piano concordato con il Governo Usa – verrebbe riservata una quota non superiore al 10% della Gm.
Gm ha tempo fino al 1° giugno per trovare un accordo con gli obbligazionisti e anche con i sindacati americani e canadesi. La situazione è tale che Henderson (che ha preso il posto di Rick Wagoner, silurato dal Governo Usa) sta valutando tutte le possibili misure di risparmio – tra queste anche l’abbandono del quartier generale del Renaissance Center, in pieno centro di Detroit. Sarebbe un gesto altamente simbolico: l’edificio con cinque torri sulla riva del Detroit River – non a caso battezzato "Centro del Rinascimento" – ospita il quartier generale di Gm dal 1996 ed è dall’anno scorso di proprietà dell’azienda. Se Gm se ne andasse dal Renaissance, sarebbe un altro colpo per una città che sta soffrendo duramente per la crisi dell’auto.
Quanto alla Opel, cosa succederà se la casa madre dovesse portare i libri in tribunale? Guttenberg, ha detto che se General Motors dovesse fallire, il Governo ha pronto un piano per la controllata tedesca della casa americana. Secondo quanto dichairato ieri da Felix Probst, portavoce del ministero, «un trust potrebbe prendere in carico la Opel temporaneamente, e il Governo potrebbe fornire i prestiti necessari e tenerla in piedi. Una soluzione chiaramente di breve periodo.
Ieri i lavoratori Fiat dello stabilimento di Termini Imerese hanno scioperato per due ore al ritorno da due settimane di cassa integrazione; domani i rappresentanti dei sindacati europei dei metalmeccanici (Fem) si incontreranno a Francoforte per discutere della situazione dell’industria dell’auto e i rapporti con le multinazionali Usa quali Chrysler e General Motors.
Fiat ieri ha perso terreno in Borsa (-3,94% a 7,36 euro) in una giornata negativa per l’intero settore; ha pesato il calo di Toyota alla Borsa di Tokyo (-4,8%) dopo il primo rosso dal dopoguerra. Gm, dal canto suo, ha accolto l’allarme di Henderson riavvicinandosi ai minimi con un crollo superiore al 10 per cento.