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 2009  maggio 12 Martedì calendario

SINGAPORE RIPARTE DAGLI SHARIA BOND

Mani Pulite a Singapore, ma la finanza non c’entra. Lavarsi le mani è un’operazione che richiede 7 distinte mosse: è il messaggio della campagna lanciata nella città-stato per combattere in via preventiva quella che sta diventando la principale minaccia al recupero di una economia colpita dalla peggiore recessione dai tempi dell’indipendenza (1965): sono emersi precisi segnali che il fondo sia stato toccato dopo il meno 11,5% del Pil nel primo trimestre 2009, seguito al -3,7% del quarto trimestre 2008 e al -0,2 del terzo - ma lo spettro di un’influenza pandemica riapre le ferite del 2003, quando fu la Sars a provocare una recessione. E scatena una nuova manifestazione del tradizionale paternalismo autoritario: lavarsi bene le mani è più che mai un dovere civico.
Del resto, il presidente S.R. Nathan non dovrebbe mancare, in questi giorni di visita a Tokyo, di far capire ai giapponesi di non esagerare con il panico da influenza che sta spingendo molte società nipponiche a proibire ai dipendenti i viaggi all’estero (Italia compresa).
La recessione globale non poteva in ogni caso non riverberarsi in modo pesante sull’hub asiatico di commerci e servizi: le ultime stime dell’Fmi prevedono un calo del Pil del 10% quest’anno e dello 0,1% nel 2010, ma lo stesso vicedirettore Fmi per l’Asia-Pacifico, Joshua Felman, apre spiragli: «Molto dipenderà dal complesso dell’economia regionale».In attesa di riscontri sulla sostenibilità di una ripresa dell’export verso la Cina, l’Autorità monetaria di Singapore, nel suo ultimo rapporto, si spinge ad affermare che l’economia dovrebbe aver trovato il fondo da cui ripartire, compreso il settore manifatturiero (che conta per un quarto del Pil).
Uno dei principali motivi di ottimismo riguarda la tenuta del settore finanziario. I profitti delle banche hanno superato le attese: nel suo rapporto "Stress Tests on Singapore Banks", l’agenzia Fitch’s afferma che gli utili, sia pure destinati a contrarsi, «appaiono adeguati ad assorbire pienamente i costi di credito legati al deterioramento della qualità degli asset». Le stesse mosse dell’Autorità monetaria per indebolire la valuta si sono scontrate con un mercato che crede nella ripresa dell’economia e quindi sostiene il dollaro di Singapore.
Un apprezzabile interesse è stato suscitato dall’iniziativa della scorsa settimana che intende fare di Singapore un centro della finanza islamica: agevolazioni normative e fiscali con effetto immediato, tra cui la parificazione totale tra bond governativi e obbligazioni islamiche in dollari di Singapore e la facoltà concessa alla banche di condurre una vasta serie di attività di finanziamento rispettose dei dettami della sharia. Il governo, inoltre, non pare impressionato dal recente trend internazionale, evidenziato al vertice G-20 e in particolare dalla linea dura Usa verso la Svizzera, contro i santuari del segreto bancario: Singapore farà di tutto per mantenersi attraente come centro finanziario globale.
Alcune settimane fa Singapore è stata inserita nella "lista grigia" dell’Ocse dei 38 Paesi riluttanti a sottoscrivere accordi internazionali sulla trasparenza, ma non è poi una novità: già nel 2002, ad esempio, il ministero delle Finanze italiano l’aveva inserita in una lista nera di paradisi fiscali, e l’ultimo rapporto della Fatf (Financial action task force on money laundering) rilevava ritardi e rifiuti delle raccomandazioni di misure anti- riciclaggio. Gli esperti concordano nel ritenere che Singapore potrà fare qualche concessione marginale e tirare in lungo i negoziati bilaterali in proposito con molti paesi, senza intaccare la sua immagine "businessfriendly" anche in termini di riservatezza finanziaria.
Quanto alle relazioni con l’Italia, di recente si sono intensificati i contatti istituzionali e gli accordi-quadro anche con Regioni e Comuni italiani (a partire da Lombardia e Milano). « significativo che continuino le aperture di rappresentanze di imprese italiane: da ultimo, Brembo, Ariston Cavi, Fabbri», sottolinea Massimo Sponzilli, responsabile del-l’Ice. Dopo la missione in Italia del mese scorso guidata dal Senior minister Goh Cho Tong, tra alcuni giorni arriverà il presidente di Spring Singapore Phili Yeo, mentre a metà giugno si recherà nella città-stato una missione di sistema IceAbi-Confindustria.