Varie, 11 maggio 2009
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SWIFT Taylor Wyomissing (Stati Uniti) 13 dicembre 1989. Cantante • «[...] prima diva dell’era di Obama [
SWIFT Taylor Wyomissing (Stati Uniti) 13 dicembre 1989. Cantante • «[...] prima diva dell’era di Obama [...] ha battuto qualsiasi record di vendita nel 2008. [...] la prima da dieci anni [...] ad essere rimasta al primo posto della classifica per undici settimane. bionda, alta, magrissima, ha una voce perfettamente in bilico tra l’adolescenza e la maturità, ed una grazia particolare, che la rende straordinariamente simile a milioni di altre teenager nel mondo pur senza confonderla. [...] ha superate tutte [...] venduto più dischi e commosso più cuori. Cantando canzoni semplici e pop, vestendo in maniera sobria, con gonne spesso sotto al ginocchio, raccontando storie che lei stessa scrive e che parlano di amori, principi, fidanzati, amiche, storie che sembrano rubate ai diari scolastici e proprio per questo suonano vere e vissute. Canzoni per adolescenti che stanno crescendo e che alla vita chiedono amore e speranza. ”So raccontare bene solo le cose che ho visto o vissuto”, sottolinea lei, ”non riuscirei a scrivere cose diverse. Scrivere canzoni è un modo fantastico per raccontare me stessa agli altri”. E gli ”altri” che in queste canzoni amano riconoscersi sono adolescenti come lei, ragazze soprattutto, che vivono le loro vite normali e nella normalità della giovane Taylor si rispecchiano. [...] In teoria la sua dovrebbe essere musica country, è quello l’universo in cui è cresciuta e al quale ancora fa riferimento: ”Io mi sento ancora una cantautrice di Nashville, il posto dove ho cominciato la mia avventura, amo Dolly Parton, Patsy Cline, ma anche la modernità delle Dixie Chicks. Ho cercato la mia strada e l’ho trovata, ho lavorato un sacco e mi piace che la mia musica sia mia. Questo vuol dire che ascolto tante cose diverse e che queste entrano naturalmente nella mia musica”. Lo si sente soprattutto dal vivo, quando canta, ad esempio, "What goes around" di Justin Timberlake, o quando le sue canzoni diventano più dance o rock. ”Ma è sempre country”, dice lei, ”il country non è monolitico, non ci sono solo quelli che parlando di fattorie e matrimoni, ci sono quelli come me o Keith Urban che parlano di vita e di amore, molti che propongono un crossover tra pop e country. Il mio idolo è Shania Twain, lei ha cambiato le regole, ha rovesciato il mondo del country”. Di country dal vivo c’è solo qualche eco, un violino, un banjo. Per il resto è pop, canzoni scritte con grandissima cura (il New York Times definisce la Swift come una delle migliori songwriter di oggi), che hanno il pregio di essere vere, non raccontano storie per adolescenti ma storie di adolescenti. [...] a guardarla in scena la giovanissima Swift è straordinariamente goffa, non sa muoversi, non fa un solo passo di danza che abbia senso, prova ogni tanto a fare qualche gesto da diva, ma le viene male. l´esatto opposto di tutti i cantanti adolescenti e adolescenziali degli ultimi dieci anni, tutti bravissimi a ballare, a muoversi, a fingere emozioni, a vestirsi e truccarsi, a far finta di essere sani. Lei, invece, è sana, spilungona e bella quanto basta per non sembrare di plastica, incapace a ballare ma capace di scrivere canzoni che hanno ritornelli memorizzabili e storie divertenti, come quella (che le ragazze adorano) in cui racconta che ha bruciato la foto del fidanzato che ha tradito il suo amore. la prima diva di un America nuova, che pensa alla solidarietà, all’affetto, alla vita, che guarda avanti con indicibile speranza. [...] ”Penso sempre al futuro [...] analizzo tutto, leggo moltissimo. E penso a come sarò nei prossimi dieci anni. Non ho paura, sono fortunata a non essere stata una star bambina, ho avuto successo a diciassette anni, potevo preoccuparmi solo di cose rilevanti. Le mie storie cambiano con me, con la vita, con la crescita, con le esperienze. Spero di riuscire a continuare così”» (Ernesto Assante, ”la Repubblica” 11/5/2009).