Varie, 11 maggio 2009
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Hamburg Margaret
• Chicago (Stati Uniti) 12 luglio 1955. Dal 2009 a capo della Food & drug administration • «Nei primi anni ”90 a New York stava tornando la tubercolosi. Quando Margaret Hamburg – medico 35enne, nominata ”ministro della Salute” della città dopo gli insuccessi dei suoi predecessori – presentò il suo piano, molti la presero per matta: internamento forzato delle persone infette, soprattutto drogati, ”homeless” e malati di mente, e costruzione di un apposito ospedale in un’isola della baia. Invece Margaret, detta Peggy, faceva sul serio. Aveva capito che, con una malattia che richiedeva una terapia molto prolungata, il problema erano i pazienti che non prendevano le loro pillole con regolarità: non solo rendevano difficile contrastare il ritorno della Tbc, ma le cure a singhiozzo favorivano una mutazione dei batteri che «’imparavano” a resistere ai farmaci. Con calma e fermezza la Hamburg convinse autorità e cittadini che New York era seduta su una bomba a orologeria e che l’internamento forzato dei malati, in queste circostanze, non rappresentava una violazione dei diritti civili. Il programma partì, sulla Rikers Island sorse in appena 90 giorni un ospedale prefabbricato dove, in un anno, vennero curate 125 mila persone. I casi di Tbc calarono dell’86%: Peggy vinse la sua battaglia. ”Credevo che scherzasse anche quando venne a propormi un programma di scambio di aghi tra drogati per combat tere la diffusione dell’Aids” ri corda [...] David Dinkins, il sindaco nero di New York che la nominò ”Commissioner”. ”Invece diceva sul serio e quel programma funzionò magnificamente”. a questa donna coraggio a ed energica che Barack Obama ha deciso di affidare il difficilissimo compito di ridare lustro e capacità operative al l’Fda, l’agenzia federale incaricata di proteggere i cittadini americani verificando che sul mercato arrivino farmaci efficaci, cosmetici e coloranti non nocivi, cibi sani. [...] figlia di due famosi medici – la madre è afroamericana, il padre ebreo – [...] è [...] anche un’esperta di bioterrorismo. Dopo aver rifiutato nel ’93 l’incarico di coordinatrice della lotta all’Aids offertole da Bill Clinton (era incinta, scelse la maternità), negli ultimi anni di quella presidenza democratica andò a oc cuparsi proprio di minacce bat teriologiche da viceministro della Sanità. Dopo l’attacco dell’11 settembre ha lavorato per un’agenzia che studia il modo di fronteggiare eventuali attentati con materiale radioattivo e che si è occupata an che del caso antrace. [...]» (Massimo Gaggi, ”Corriere della Sera” 10/5/2009).