Paolo Jadeluca, Affari e finanza 11/5/2009, 11 maggio 2009
AIR ITALY, TRA MILANO E ROMA GUERRA FINO ALL’ULTIMO SLOT
I rumor dicono che giovedì 14 maggio il Tar del Lazio dovrebbe esprimere parere favorevole al ricorso contro la mancata assegnazione degli slot nello scalo di MilaneLinate. Ma se dovesse essere il contrario, il comandante Giuseppe Gentile, presidente, amministratore delegato nonché azionista di Air Italy, è già deciso a dare battaglia presso l’Unione europea. «E’ dimostrato che a Linate non c’è saturazione degli slot. Anzi: a oggi sono 43 gli slot ’nascosti’ sullo scalo milanese», dichiara senza mezzi termini. Gentile, 65 anni, 45 alla cloche di comando, già fondatore con Lapo Rattazzi di Air Europe è il più agguerrito nemico del "monopolio" dell’Alitalia sulle rotte più profittevoli, a cominciare dalla LinateRoma. E non risparmia colpi contro Enac e Assoclearance, accusati di non aver concesso gli spazi di decollo e atterraggio.
Nel 2005, Gentile ha creato la nuova compagnia aerea con base a Gallarate, Varese, insieme a un gruppo di socimanager e il supporto, al 40%, del fondo di private equity Synergia, della Synergo di Gianfilippo Cuneo. E’ partito dal charter, poi è si è allargato ai voli di linea. E in quattro anni ha portato il fatturato consolidato a 229,5 milioni di euro, a colpi di raddoppio anno su anno. Ora, c’è in vista l’atterraggio in Piazza Affari, al massimo entro il 2011.
Casi di compagnie decollate in fretta, quotate e altrettanto velocemente fallite non mancano: dalla Gandalf a Volare. Air Italy, dalla sua, ha superato indenne anche uno degli anni più terribili del traffico aereo, con il costo del carburante alle stelle e la crisi che ha messo in difficoltà i big mondiali. I risultati sono nero su bianco nel bilancio, certificato da Pws: l’Ebitda è di 22,1 milioni, l’Ebit di 2,5. Per la prima volta compare un risultato netto negativo, per 1,4 milioni: ma è il frutto di un forte investimento per sostenere la crescita e l’espansione all’estero. La leva finanziaria è dello 0,79%, una delle più virtuose del settore. «Siamo una compagnia vera, con un patrimonio di base, il gruppo ha continuato nella politica di acquisizione di beni strumentali all’attività sottolinea Alessandro Notari, direttore generale Air Italy Abbiamo una flotta di 12 aeromobili, un motore Pratt&Whitney di riserva del valore di circa 8 milioni di euro e un motore Ge, sempre di riserva, da 6 milioni; un magazzino di parti di ricambio del valore di 15 milioni, già interamente pagato e un centro di manutenzione, a Verona». Una grossa spinta alla crescita l’ha determinata la Polonia, dove il gruppo ha fiutato per tempo il potenziale di sviluppo, e creato una controllata, Air Italy Polska. Nel 2007 è stata costituita anche Air Italy Egypt, con collegamenti sulle maggiori destinazioni turistiche.
Dalle Maldive a Cuba, la tabella di marcia è serrata: sono in corso altre trattative per nuove alleanze intercontinentali, Brasile e Kenya in testa. Ma anche europee. Air Italy è tra i vettori consultati da Lufthansa nelle sue perlustrazioni per rafforzare la presenza in Italia e, considerato lo scenario, ha le carte migliori. Anche la scelta di Malpensa come base per i voli a lungo raggio, la stessa di Lufthansa Italia, la rende un alleato ideale. L’altra direttrice di sviluppo è il mercato domestico, sul quale anche i concorrenti europei stanno rafforzando l’offerta con nuovi voli e rotte. Air Italy, che ha scelto come modello di business il puntopunto, effettua già diversi collegamenti diretti, da Torino a Napoli, da Verona a Roma, Napoli, Bari e Catania. Ma è su Linate che si gioca la grossa partita. L’aeroporto da cui partono le rotte più profittevoli. Da decenni scatena guerre e interventi, anche dell’Antitrust. Ora la battaglia si è fatta di nuovo rovente. Nel periodo natalizio, Air Italy aveva ottenuto l’autorizzazione a sfruttare alcuni slot lasciati liberi dalla vecchia Alitalia, in particolare i voli da Linate verso Bari e Napoli. Ma il 12 gennaio, il giorno prima del debutto della nuova compagnia targata Cai, i permessi sono stati revocati. Sulla vicenda degli slot è partita anche un’interrogazione parlamentare, da parte di Antonio Gaglione, deputato Pd. «Siamo stati i primi a fare richiesta e ci spettano la metà degli slot, solo tra Milano e Fiumicino sarebbero 16 collegamenti al giorno, che pensiamo di coprire con biglietti da 120 euro a tratta, 240 andata e ritorno», incalza Gentile.
Ma la scorsa settimana il Parlamento europeo ha approvato una normativa che sembra andare nella direzione opposta: su proposta della Commissione Europea, appoggiata dall’Aea, l’Associazione delle compagnie aeree tradizionali, le compagnie aeree europee possano conservare i propri slot durante l’estate 2010 anche se ne hanno usato meno dell’80% nel 2009. «Tutto questo è come fumo negli occhi delle compagnie emergenti, ma è malvisto anche dalle società di gestione aeroportuale che rischiano di veder sottoutilizzati i propri asset commenta Oliviero Baccelli, vicedirettore del Certet Bocconi L’impatto complessivo per il mercato italiano sarà limitato, ma per alcuni aeroporti fra cui Linate e Fiumicino, questa normativa costituisce una barriera all’entrata aggiuntiva molto grave. Inoltre è un precedente pericoloso, che può rallentare l’uscita dalla crisi del settore».