Eleonora Della Ratta, ཿIl Sole-24 Ore 11/5/2009;, 11 maggio 2009
ASSENZE, STIPENDI, PRECARI E CONSULENZE: L’UFFICIO IN VETRINA
Gli importi degli stipendi dei grandi dirigenti pubblici saranno i prossimi dati a essere resi noti, per la prima volta, dal ministro Renato Brunetta: lo farà durante il Forum Pa, quando le cifre che entrano nelle tasche dei grandi manager saranno coinvolte nell’operazione Trasparenza del Ministero.
Ma sono già tanti i dati che si possono trovare online, e che nel loro insieme disegnano una radiografia degli enti pubblici e dei loro dipendenti negli ultimi anni.
Stipendi e assenze sono consultabili con pochi clic sul sito internet www.innovazionepa. it, dove non manca la lista degli «assenti», cioè quegli enti che non hanno fornito i dati per gli anni scorsi, quando non era ancora obbligatorio passare al setaccio i propri registri.
E il primo ad aprire i propri uffici alla trasparenza è stato proprio il Ministero che, in accordo con il garante della Privacy, ha pubblicato curriculum, riferimenti e retribuzione dei propri dirigenti, numero di dipendenti e giorni medi di assenza totalizzati in ogni ufficio. tutto nero su bianco.
Lavoratori atipici, retribuzioni, assenze, adesioni allo sciopero, distacchi sindacali, consulenze esterne: l’operazione trasparenza affronta diverse tematiche, permettendo ai cittadini di conoscere i numeri della Pa e permettendo di fare anche un’analisi di ciò che avviene nel settore pubblico. Basta partire dai dati sul lavoro flessibile, una condizione che riguarda molti lavoratori del settore privato ma che non risparmia neppure il pubblico: nel 2007 erano a tempo determinato,interinale o con contratto di formazione 155mila dipendenti pubblici, il 5% del totale, in gran parte concentrato nelle amministrazioni locali.
Netta differenza tra privato e pubblico per ciò che riguarda l’andamento delle retribuzioni: secondo i dati del ministero, infatti, fino al 2000 erano i lavoratori del settore privato ad avere stipendi più alti e incrementi maggiori. Negli ultimi dieci anni la situazione si è ribaltata. Nel 2008 i contratti collettivi hanno determinato un aumento medio delle retribuzioni tabellari del 3,2% (al netto degli arretrati), contro il 2,8% dei privati. E un punto percentuale è di media la differenza di accelerazione degli aumenti tra le aziende private e quelle pubbliche, con forti discrepanze in base a settori e qualifiche. In testa alle categorie che hanno avuto maggiori aumenti, tra il 2001 e il 2007, ci sono dirigenti regionali, corpi militari e dipendenti degli enti di previdenza.
Sotto i riflettori anche i soldi spesi dagli enti pubblici per incarichi affidati ai propri dipendenti o a consulenti esterni negli ultimi due anni: per ciascuno è specificata tipologia e durata dell’incarico, importo da corrispondere e erogato. Nei primi sei mesi del 2008 sono state 8.064 le amministrazioni che hanno comunicato gli incarichi esterni affidati, il 33% in più rispetto all’anno precedente, per 176.301 consulenze che hanno portato a una spesa complessiva di oltre 580 milioni di euro. Quasi la metà delle amministrazioni, però, risulta non aver fatto ricorso a consulenze esterne o, molto più probabilmente, non ha ancora comunicato i dati all’anagrafe:si stima che si tratti che in totale siano state 500mila le consulenze totali, per una spesa di due miliardi e mezzo di euro. Nessuno comunque sfugge all’operazione Trasparenza: gli enti che non hanno comunicato le proprie spese non potranno conferire nuovi incarichi (Dlgs 165/2001) e saranno esaminati dalla Corte dei conti.
Più facile per i cittadini conoscere anche la struttura di consorzi e società partecipate, grazie alla banca dati pubblicata sul sito www.consoc.it (si veda anche Il Sole 24 Ore del 6 aprile scorso): si possono consultare le informazioni riguardanti la misura della partecipazione, la durata dell’impegno, gli oneri gravanti sul bilancio dell’amministrazione, il numero di rappresentanti dell’ente pubblico nella società e i loro compensi. Informazioni che riguardano una bella fetta di amministrazioni: sono 6.752, tra consorzi e società, ad impegnare 23.410 rappresentanti di organi di governo.