Marilena Pirrelli, ཿIl Sole-24 Ore 8/5/2009;, 8 maggio 2009
CHRISTIE’S BATTE SOTHEBY’S NEL DERBY DELLE CASE D’ASTA
Il primo scontro nelle aste Impressionist & Modern di New York, che aprono la stagione più importante del primo semestre, lo vince Christie’s. Il confronto con Sotheby’s si è giocato sugli artisti Moderni: Picasso e Giacometti offerti sul mercato da collezionisti vittime degli ultimi crack Madoff & C. La casa d’asta quotata (che dalla bancarotta Lehman ha perso oltre il 48,9%) ha totalizzato nell’asta serale del 5 maggio solo 61,37 milioni per 29 opere scambiate (80,6% per numero e 58,8% per valore) contro le aspettativa tra 81,5 e 118,8 milioni. Volumi così bassi non si registravano dal novembre 2001, quando due mesi dopo l’11 settembre l’incanto degli Impressionisti non andò oltre i 33,1 milioni. Con l’appuntamento del mattino del 6 maggio (23,1 milioni) Sotheby’s ha così totalizzato 84,47 milioni. Meno dei 102.767.000 di dollari (94% del valore ed entro le stime tra 94,9-134,6 milioni) raggiunti nell’Evening sale del 6 maggio di Christie’s, dove sono passate di mano 39 opere delle 50 offerte (79% in numero).
A deludere in parte le previsioni di Sotheby’s è stata la mancata vendita di due dei tre lotti più im-portanti: la rara scultura in bronzo del 1959 di Alberto Giacometti, «Le Chat», stimata 16-24 milioni – forse un valore troppo aggressivo ”, che dal 1975 non appariva in asta, e il dipinto di Picasso «La Fille de l’artiste à deux ans et demi avec un bateau», stimato 16-24 milioni, verso il quale, vista l’importanza, si nutrivano forti speranze, sebbene il condition report rivelava la riparazione di un buco nella tela. Messo in vendita ”secondo voci di mercato – da William Achenbaum, imprenditore immobiliare e presidente del Gansevoort Hotel Group, vittima del crack Madoff. Ottimo, invece, il risultato raggiunto dalla tela di Piet Mondrian «Composition in Black and White, with Double Lines» del 1934; valutata 3-4milioni e acquistata per oltre 9 dalla Helly Nahmad Gallery di New York.
Da Christie’s il top della serata è stato «Mousquetaire à la pipe» (1968) di Picasso, offerto da Jerome Fisher del Nine West Group, anch’egli danneggiato dal crack Madoff.L’industriale delle calzature sportive lo aveva acquistato sempre da Christie’s nel 2004 per 7,2 milioni, ieri è stato aggiudicato al doppio per 14.642.500 dollari (stima 12-18 milioni), l’acquirente sarebbe, secondo rumors, il gallerista Guillaume Vedovi di Brussels per un collezionista europeo. Anche Alberto Giacometti ha superato le attese con il bronzo «Buste de Diego (Stele III)» del 1957-1958 comprato per 7.698.500, la scultura era fresca per il mercato, acquistata dalla famiglia Gimbel nel 1959.
Il trimestre Sotheby’s, fresca del downgrade di Standard &Poor’s a BB-, rispecchia la pesante crisi del sistema. Il dato più eclatante è il calo del 51% dei volumi d’asta che si riflettono sui ricavi scesi a 54,4 milioni (-58%). Per contrastare questi effetti negativi sono aumentati i ricavi commissionali: il margine è salito di 560 basis point passando dal 13,6% al 19,9%. Il trimestre si chiude comunque con una perdita di 34,5 milioni rispetto ai 12,4 del primo trimestre del 2008. Per contrastarla è stata perseguita una riduzione delle spese operative scese del 25% a 37, 5 milioni. Ridotto anche il dividendo annuale del 67% da 0,60 a 0,20 centesimi: 14 milioni complessivi con un risparmio di cassa di 27 milioni. Prevista poi un’ulteriore riduzione del personale e un complessivo taglio dei costi di 160 milioni entro l’anno. Ora prossimo testle Evening sale di Contemporaneo di New York del 12 maggio per Sotheby’s e del 13 per Chrisitie’s.