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 2009  maggio 08 Venerdì calendario

L’OCCUPAZIONE RESISTE - USATO SOLO IL 30% DI CIG

Dietro i balzi a doppia cifra delle richieste di cassa integrazione che le aziende inviano mese dopo mese all’Inps, si nasconde una notizia incoraggiante: solo il 30% delle ore autorizzate è stato effettivamente utilizzato per sospensioni temporanee del lavoro. Almeno fino alla fine marzo, stando al primo monitoraggio effettuato dall’Inps su questa tendenza, a fronte di «prenotazioni» per oltre 130 milioni di ore, ovvero un valore complessivo di 1,281 miliardi di euro, sono state pagate prestazioni per 344,4 milioni; appena il 26,8% del totale richiesto.
L’Inps ha effettuato il calcolo utilizzando i flussi di cassa per le prestazioni temporanee, che conteggiano le risorse realmente pagate più i contributi figurativi, in rapporto con il valore stimato delle ore autorizzate, che per approssimazione s’avvicina a una media di 9,8 euro l’ora tenendo conto dei diversi settori di attività e dei tetti aziendali fissati per il ricorso a questi ammortizzatori sociali. Ne risulta un «tiraggio minimo», come lo ha chiamato il presidentecommissario dell’istituto, Antonio Mastrapasqua, su tutto il complesso degli ammortizzatori: la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria, gli interventi per il settore edile e la cassa integrazione in deroga. «Imprese e sindacati, sui territori, concludono intese per chiedere l’autorizzazione di nuova cassa integrazione ma poi ne usano meno di un terzo» spiega Mastrapasqua. Aggiungendo subito tutte le cautele del caso nella lettura di un trend, peraltro molto omogeneo nelle varie Regioni, che solo i prossimi mesi potranno confermare: «La nostra analisi è del tutto nuova ed è resa possibile grazie alle tecnologie con cui processiamo i dati sui flussi contributivi e retributivi - racconta Mastrapasqua - . Oggi abbiamo il dato dei primi tre mesi dell’anno e a fine maggio avremo la stima sul primo quadrimestre».
Secondo Mastrapasqua, che ricorda i dati di Confcommercio dell’altro ieri sui consumi domestici,«dall’economia reale arriva un nuovo segnale importante dopo il peggioramento della crisi che risale allo scorso settembre. S’è ripreso a lavorare per rifornire i magazzini, c’è una nuova vivacità, e quindi non si utilizza tutta la cassa integrazione che è stata autorizzata».
Con il dato di aprile le ore di cigo, cigs e cassa in deroga autorizzate arrivano a 205 milioni, per un valore complessivo di poco inferiore ai 2 miliardi di risorse «impegnate», vale a dire meno del 13% della disponibilità per il 2009 (si tratta di 16 miliardi in tutto; 12 per la cigo e la cigs e 4 per la cassa in deroga). Anche davanti a questi numeri di "stock", Mastrapasqua si mostra ottimista: «Ricordiamo che con la recessione degli anni Ottanta siamo arrivati a un picco di 850 milioni di ore auto-rizzate, mentre nel pieno delle crisi degli anni Novanta non siamo mai andati oltre i 600 milioni ». All’epoca l’analisi sul «tiraggio» non era possibile, oggi sì: «E teniamo conto del fatto che la nostra circolare consente il ricorso alla cassa giornaliera e non più settimanale - aggiunge il presidente - è di aprile, e subito dopo la sua diffusione la Fiat ha deciso di fare un solo giorno di cigo la settima mantenendo gli altri cinque lavorativi». Come a dire che, con questa ulteriore strumento di flessibilità, il divario tra ore autorizzate e sospensioni reali potrebbe ulteriormente ridursi, dopo il «consumo reale » del 60-85% sul monte ore autorizzate che è stato raggiunto nel 2008. Ieri il ministro Maurizio Sacconi, ha commentato positivamente gli ultimi dati Inps: «Si conferma un privilegio degli imprenditori per la cassa integrazione ordinaria, che non comporta scelte di ristrutturazione. L’Italia é il paese che più di altri tutela la continuità nel rapporto di lavoro anche quando il lavoratore affronta un periodo di inattività».