Leonardo Maisano, ཿIl Sole-24 Ore 8/5/2009;, 8 maggio 2009
BANK OF ENGLAND STAMPA ALTRA MONETA
Tassi invariati e aumento, a sorpresa, della liquidità in circolazione. La Banca d’Inghilterra ha deciso di spingere sul quantitative easing, quell’operazione che le consente di stampare moneta per acquistare sul mercato titoli di Stato e obbligazioni societarie. Lo scopo è quello di avviare nuovamente l’attività di credito bloccata dalla crisi. L’istituto centrale aveva annunciato operazioni per circa 75 miliardi di sterline da concludere entro la fine di giugno. Ieri ha deciso diversamente, alzando a quota 125 miliardi il quantitative easing su tempi imprecisati. La mossa ha fatto scivolare la sterlina contro il dollaro e l’euro e ha fatto scendere i rendimenti sui titoli di Stato decennali, che però restano più alti rispetto a marzo, quando il programma è stato lanciato.
Molti analisti leggono la decisione della Banca d’Inghilterra, che ha lasciato il costo del denaro allo 0,50%, come il riconoscimento del sostanziale fallimento dell’operazione avviata fino ad ora e la conseguente urgenza di approfondire gli interventi. Altri ritengono, invece, che l’aver posto come obiettivo 125 miliardi e non 150 (limite che l’istituto centrale si era posto) significa che il sistema reagisce alle iniezioni di liquidità. «In Banca d’Inghilterra sono soddisfatti - ha detto Alan Clarke di Bnp Paribas dal rimbalzo che si sta registrando a livello globale». In realtà i dati diffusi ieri non inducono all’ottimismo. «L’economia mondiale è in recessione profonda - si legge nel comunicato della Banca - nonostante ci siano segni interni al paese e nel resto del mondo che suggeriscono un rallentamento del declino».
I segni registrati in Gran Bretagna offrono una doppia lettura. L’economia si è contratta dell’1,9% nel primo trimestre dell’anno, fatto mai registrato nell’ultimo decennio, mentre i disoccupati hanno superato i 2,1 milioni di persone. L’indice Pmi che tiene sotto monitoraggio il rallentamento dell’industria manifatturiera ha rivelato in aprile una netta, inattesa inversione di tendenza così come la contrazione del terziario ha frenato.
Segni positivi, dunque, che si innescano sull’ottimismo dei consumatori ai massimi da due anni a questa parte e che vanno declinati con la sostenuta ripresa della concessione di mutui immobiliari.
Troppo presto, forse, per immaginare Londra fuori dal tunnel, ma abbastanza per tracciare un quadro in bianco e nero dopo sei mesi di dati e previsioni assolutamente negativi.