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 2009  maggio 05 Martedì calendario

ECCO LE CITTA’ DOVE FARE LA SPESA E’ PIU’ CONVENIENTE


La prima tappa è Perugia, dove si compra burro (6,49 euro al chilo), pane (1,66 euro al chilo) e acqua minerale (1,24 euro per una confezione da sei). Poi un salto veloce a Reggio Calabria per fare incetta di uova - qui una mezza dozzina viene via a 0,98 euro - e una breve sosta a Bari, dove l’olio, oltre che buono, è anche economico (4,52 euro al litro), prima di riprendere la direzione nord verso Parma, la città più economica per lo zucchero (0,80 euro al chilo). Se poi riuscite a chiamare vostro marito (o vostra moglie, dipende da chi in famiglia si occupa di procurare cibarie) e gli ricordate di passare un attimo da Ferrara per comprare il pane (1,66 euro al chilo) e a Rovigo per il caffè, vi ritroverete con la dispensa piena pagando il minor prezzo possibile in Italia (fatta eccezione di carburante, pedaggi e tempo).
La mappa virtuale della spesa low-cost è costruita sulla base dell’ultima rilevazione, conclusasi a marzo, dell’Osservatorio nazionale prezzi e tariffe. Il Sole24Ore ha poi elaborato i dati dell’Osservatorio prendendo in esame venti prodotti alimentari di largo consumo e stilando i costi medi città per città: ne è emersa un’Italia divisa in due, dove 500 chilometri di distanza valgono oltre mille euro di spesa all’anno; e considerando che gli italiani spendono 205 miliardi all’anno in alimenti e bevande (141 miliardi in famiglia e 64 fuori secondo dati Coldiretti), che rappresentano il 19 per cento della spesa familiare totale, vivere in una città piuttosto che un’altra, a parità di stipendio, può significare una vacanza in più (o in meno) ogni anno.
Rimini è la città dove per riempire il carrello della spesa si spende di più (4.127 euro il valore medio in un anno), mentre Napoli è all’ultimo posto (3.043 euro). Una differenza figlia dei differenti prezzi dei singoli alimenti: ad esempio per un chilo di pane sulla Riviera si spendono in media 3,75 euro, nel capoluogo campano ne bastano 1,94. Ma è generalmente tutto il Nord a imporsi anche quest’anno come l’area del Paese dove la spesa costa di più - ben sei città dell’Emilia Romagna nei primi 15 posti, mentre tutti i maggiori centri del Sud si piazzano nella seconda colonna della classifica del caro vita. Con qualche sorpresa: centri come Gorizia (3.199 euro all’anno), Rovigo (3.239) e Como (3.353) tengono testa ai prezzi del Sud. Come dire, città che vai, prezzi che trovi.