Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  maggio 05 Martedì calendario

MARCHIONNE TRATTA IN USA ASSET GM IN SUD AMERICA


Da ieri Sergio Marchionne è di nuovo negli Stati Uniti, tra Washingotn, Detroit e New York. Anche per trattare sembra le attività di Gm in America Latina. cui Fiat sarebbe molto interessata. Intanto l’operazione su Opel, seconda quanto trapela, passerebbe attraverso il conferimento della stessa Opel e degli altri asset europei di Gm nella newco oggetto dello spin off dell’auto della Fiat. In cambio dell’apporto delle macchine tedesche, inglesi (Vauxhall) e svedesi (Saab), Gm riceverebbe azioni della nuova società da quotare in una delle piazze europee. Secondo le prime valutazioni riservate delle banche d’affari, Fiat auto varrebbe circa 5,5 miliardi e Opel tra 750 milioni ed 1 miliardo. Per cui ai soci verrebbero attribuite azioni della Super Fiat in un rapporto di 4 titoli a favore di Exor - quindi degli Agnelli - e 1 titolo a favore di Gm. Marchionne, dopo aver parzialmente squarciato la diffidenza della politica - ”il piano di Fiat per Opel è interessante, ora può essere valorizzato», ha detto Berlino - ora punta a conquistare i tedeschi. Durante la sua visita in Germania ha rilasciato una lunga, rassicurante, intervista al popolare quotidiano Bild. Che ieri ha fatto il giro del mondo. Marchionne assicura: «non vogliamo chiudere nessuno dei quattro stabilimenti Opel in Germania. Abbiamo bisogno di queste fabbriche per costruire abbastanza macchine in futuro». Aggiungendo che «bisognerà di certo ridurre il livello del personale. Le fabbriche devono diventare più produttive». Ma il managernon fa stime sulla possibile entità dei tagli presso la Opel in Germania. Sottolinea che nascerà «un gruppo paneuropeo» e definisce la soluzione che Fiat sta trattando come «la migliore per i paesi coinvolti: Germania, Gran Bretagna, Spagna, Italia, Svezia, Belgio, Polonia e Stati Uniti». A detta di Marchionne «nelle mani giuste Opel ha un ottimo futuro davanti a sè. Il management sta lavorando bene e noi vogliamo aiutarlo». Il numero uno della Fiat assicura che il Lingotto vuole «continuare a sviluppare il marchio Opel» e fa notare: « potremo costruire auto su un’unica piattaforma e risparmiare così cifre molto elevate». Poi apre all’ipotesi di un gruppo Fiat-Opel con quartier generale in due paesi: «non avrei alcun problema se la centrale del nuovo gruppo Fiat-Opel fosse in Germania e in Italia». Al momento ricorda che «Opel brucia soldi e per questo ha chiesto l’aiuto del governo. Ma noi dobbiamo farcela senza i soldi dei contribuenti, quindi vogliamo ripagare le garanzie non oltre i tre anni», dice. Facendo notare che Fiat è «l’unico costruttore europeo che non ha chiesto aiuti di Stato». Infine la stoccata ai concorrenti della Magna, interessata alla Opel: «Mi sorprenderebbe che il Governo tedesco ritenesse una buona soluzione il progetto di Magna, che vuole entrare nella Opel con l’aiuto dei russi», dice Marchionne. Che, nelle varie partite (Opel ma anche Chrysler), potrà contare su Intesa Sanpaolo. Come ha confermato ieri il presidente del consiglio di sorveglianza dell’istituto, Giovanni Bazoli: «Vedremo, quando conosceremo tutto, ma credo che continueremo in una linea di collaborazione che abbiamo sempre dato a favore della rinascita della Fiat». Dopo l’exploit di lunedì, ieri a piazza Affari il titolo Fiat è rimasto debole (-0,68% a 8,06 euro).