Corriere della sera 7/5/2009, 7 maggio 2009
ECCO L’HOBBIT: NON PIGMEO, MA NUOVA SPECIE
MILANO – Non poteva correre, ma era in grado di camminare eretto. Non una scimmia, quindi, ma un ominide. Che si è evoluto, però, «prima che la selezione per la corsa di resistenza entrasse in gioco nell’evoluzione della razza umana». Il mistero dello «hobbit indonesiano» potrebbe essere vicino alla sua soluzione: a 5 anni dal rinvenimento degli scheletri sull’isola di Flores (sotto, uno dei teschi), due ricerche pubblicate sulla rivista scientifica Nature hanno sostenuto la tesi per cui lo «hobbit» non sarebbe un moderno pigmeo, ma addirittura una nuova specie umana.
Secondo il team che aveva ritrovato i resti nella grotta di Liang Bua, e che aveva coniato il nome di Homo floresiensis, si sarebbe trattato di una mutazione naturale («nanismo insulare») avvenuta su un gruppo di Homo erectus.
Le nuove ricerche, invece, hanno analizzato il piede dello «hobbit», riscontrandovi al tempo stesso caratteristiche umane (pollice allineato con le altre dita, giunture capaci di «allungarsi» per sostenere tutto il peso del corpo) ed estremamente primitive (il piede è molto più lungo, in proporzione, del suo equivalente umano, ed è piatto, come nelle grandi scimmie, rendendo impossibile la corsa). Da qui l’ipotesi che l’Homo floresiensis non sia il prodotto di un’involuzione dell’Homo erectus, bensì un tipo di ominide dotato di cervello inusualmente piccolo, la cui linea evolutiva si sarebbe staccata in un momento precedente da quella che poi avrebbe originato l’Erectus e il Sapiens.