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 2009  maggio 07 Giovedì calendario

ARRIVA «KINDLE», LIBRI E GIORNALI LETTI SUL VIDEO


NEW YORK – Quando emerge dalla se­mioscurità del sipario nero, Jeff Bezos, il «folletto» di Amazon, sembra ancora più impacciato del solito. Parla a scatti della sua nuova meraviglia tecnologica, pasticcia con le immagini proiettate su un grande schermo. Nemmeno l’editore del New York Times, Arthur Sulzberger Jr, sembra a suo agio quando sale sul palco per annunciare che il suo giornale, col Washington Post e il

Boston Globe, sarà il primo a sperimentare, già in estate, la nuova «piattaforma» di lettura elettronica del «Kindle DX».

Eppure, incontrando ieri mattina alla Pace University di New York un gran numero di giornalisti – quelli famelici di riviste e siti tecnologici e quelli, spaventati ma anche speranzosi, della carta stampata – il fondatore di Amazon ha davvero aperto un nuovo capitolo per quanto riguarda la lettura delle pubblicazioni giornalistiche, ma anche dei testi scolastici e universitari.

Benché se ne parla ormai da molto tempo, con i primi esperimenti ormai vecchi di dieci anni, il libro elettronico, fino a qualche tempo fa, non era mai decollato. Le cose son o cambiate con l’«e-book» della Sony e, poi, con le prime versioni del «Kindle»: mezzi che consentono di leggere chiaramente, ma su uno schermo piccolino, le pagine di un libro «tascabile». Il successo di questi prodotti, benché non travolgente, ha dimostrato che le previsio­ni fatte in passato non erano sbagliate, sal­vo che la maturazione delle tecnologie ha preso più tempo del presvito.

Il nuovo Kindle messo sul mercato ieri è costoso (489 dollari) e ha ancora lo scher­mo in bianco e nero: non ucciderà la carta stampata, ma comincia a diventare un’alter­nativa efficace al prodotto cartaceo, soprat­tutto per chi è in viaggio o non vuole arriva­re fino all’edicola. Il giornale può essere sca­ricato in ogni momento e in ogni luogo (il collegamento è senza fili) in pochi secondi e a un prezzo molto basso; lo schermo (qua­si 10 pollici) è più grande rispetto alle ver­sioni precedenti.

Sulzberger l’ha presentato come un’op­portunità in più per il New York Times e gli altri giornali, anche non americani, che già oggi usano il Kindle (compreso il Corriere della Sera in Italia o Le Monde in Francia). Ma non è azzardato dire che quella che si è messa in moto ieri può essere una vera rivo­luzione nella lettura, anche se il cambia­mento all’inizio sarà più marcato per i libri scolastici. Nel nuovo Kindle, sottilissimo e leggero (meno di mezzo chilo), può essere infatti scaricato, in meno di un minuto e in varie lingue, uno qualunque dei 275 mila ti­toli del catalogo elettronico di Amazon. Che presto comprenderà anche tutti i testi scola­stici dei maggiori editori, da Pearson a Wiley. Cambiamenti radicali per gli studen­ti: via gli zaini pesanti, niente più libri co­stosissimi. Cinque università, da Princeton ad Arizona State, hanno accettato di fare da «apripista»: a settembre introdurranno il nuovo sistema nelle loro classi.

La lettura elettronica dei giornali mature­rà più lentamente, ma anche qui il sentiero sembra tracciato. Anche perché Kindle è so­lo il primo di una nuova generazione di «e-reader» (lettori online): la Apple sta per presentare il suo, mentre tra un anno arrive­rà il grande schermo plastico flessibile di Plastic Logic. Un business talmente promet­tente da spingere editori come Hearst e Murdoch a costruirsi il loro lettore, anziché entrare nel «pool» di Amazon.