Roberto Mania, la Repubblica, 7/5/2009, 7 maggio 2009
IL LAVORO PI BELLO DEL MONDO
Non tutti usano la parola lavoro. Per esempio nel linguaggio di diverse comunità primitive dell´Africa non c´è. Non serve perché il lavoro coincide con il giorno. Da noi la parola lavoro c´è, eccome. E - diciamolo - fa quasi piacere pronunciarla di questi tempi. Così deve essere stata incontenibile la gioia del trentaquattrenne Ben Southall per essersi aggiudicato "il lavoro più bello del mondo". Il giovane dell´Hampshire ha battuto altri 35 mila candidati. In mille ci hanno provato anche dall´Italia. La selezione è stata durissima, soprattutto nelle ultime prove: navigazione in barca a vela e immersioni. Alla fine Ben ha vinto il lavoro: per sei mesi dovrà fare il guardiano dell´isola australiana di Hamilton, vicino alla grande barriera corallina. Retribuzione 75 mila euro. Ben dovrà anche dar da mangiare ai pesci. Insomma, dovrà lavorare. Sì, lavorare. D´altra parte non tutti i lavori sono uguali. Eppure - chissà perché - viene in mente Michele, quello di Palombella Rossa: «Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!». Vacanza.