Massimo Magnani, Corriere della sera 6/5/2009, 6 maggio 2009
Piccoli imprenditori e lotta all’evasione- Sul Corriere di ieri un lettore ha scritto proponendo nuove ricette contro l’evasione fiscale
Piccoli imprenditori e lotta all’evasione- Sul Corriere di ieri un lettore ha scritto proponendo nuove ricette contro l’evasione fiscale. Vengono proposte sanzioni a chi viene sorpreso senza scontrino fiscale all’uscita di un bar, o altro esercizio. Vorrei far presente che gli esercizi commerciali sono già soggetti a studi di settore e, quindi, già ora sono costretti comunque a pagare le tasse. Tali studi non sono stati aggiornati in seguito alla crisi e, quindi, i commercianti si vedono proporre calcoli decisamente superiori alla realtà. La lotta all’evasione non riguarda quindi i piccoli imprenditori. Se vogliamo fare qualcosa al riguardo, dobbiamo ridurre il lavoro nero, che sottrae al fisco 25 miliardi all’anno. Dobbiamo combattere la criminalità organizzata che sottrae 40 miliardi. Dobbiamo imporre studi di settore anche alle società per azioni e multinazionali che, insieme, si stima evadano 42 miliardi. Lasciate in pace i piccoli imprenditori. Si tratta di lavoratori precari che si sono costruiti il proprio posto di lavoro senza chiedere nulla a nessuno. Danno lavoro ad altri e forniscono servizi alla popolazione. E già pagano più tasse di quante se ne paghino nel resto d’Europa. Artigiani e autonomi hanno solo un difetto: non hanno la forza di organizzare uno sciopero dei servizi. Per questo sono diventati un capro espiatorio. Massimo Magnani, susiemax@libero.it