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 2009  maggio 06 Mercoledì calendario

VELENI NEL CLAN KENNEDY LA MOGLIE DI TED CONTRO TUTTI


Una guerra di successione senza esclusio­ni di colpi per l’eredità politi­ca e morale di Camelot. Men­tre il settantasettenne Ted Kennedy lotta contro il cancro al cervello, i nipoti Caroline e Joe e la moglie Vicky sono im­pegnati in una gara di potere per decidere chi sarà il nuovo leader del clan dopo la morte del patriarca.

Le rivelazioni sono contenu­te in un nuovo libro ( Ted Ken­nedy: The Dream that Never

Died) scritto da Edward Klein, ex direttore del New York Ti­mes Magazine, di cui il mensi­le Vanity Fair pubblica alcuni estratti. «Nessuno dei figli di Ted è interessato alla politi­ca », scrive Klein, secondo cui i due candidati più seri, l’am­bientalista Robert F. Kennedy Jr. e la sorella Kathleen Town­send, ex vice-governatrice del Maryland (entrambi figli di Ethel e Robert Kennedy), so­no entrambi «fuori corsa».

Resta Caroline, «da sempre la cocca di Ted perché assomi­glia alle sue sorelle», teorizza Klein, «mentre la sua pungen­te arguzia e atteggiamento po­sato gli ricordano quelli di suo fratello Jack».

Caroline è reduce da un’umiliazione elettorale a New York, dove la sua speran­za di ereditare il seggio di Hil­lary Clinton si è infranta con­tro l’ostilità del governatore Peterson. «Quando quest’ulti­mo la snobbò, lei esplose di rabbia», rivela il libro, secon­do cui l’aristocratica figlia di Jfk e Jacqueline Kennedy avrebbe esibito un lato del tut­to inedito – prepotente, sgar­bato e caustico – che avrebbe indotto i suoi tre figli, spaven­tatissimi, a pregarla di gettare la spugna. Ciò non significa che la 51enne Caroline abbia rinunciato a realizzare – dal Massachusetts – il sogno di Ted: spedire un Kennedy al Se­nato per altri 50 anni, dopo i 50 già trascorsi dallo zio.

A dargli filo da torcere è Victoria Reggie, che non ha mai nascosto le proprie ambi­zioni politiche, e che secondo gli intimi del clan sogna di prendere il posto del marito dopo la sua morte. Ma qui en­tra in scena il maggiore dei fi­gli di Robert: Joe Kennedy. L’ex deputato costretto a di­mettersi nel 1998 per uno scandalo famigliare si conside­ra da sempre l’erede naturale alla guida di Camelot.

Joe, che ha ereditato la «mancanza di scrupoli» del pa­dre, giudica Vicky «un’intrusa che ha manipolato la volontà del marito», mentre di Caroli­ne (la più ricca di tutti grazie ai beni ereditati da nonno, pa­dre, madre e fratello) pensa che sia «altezzosa e arrogan­te ». Non riesce a nascondere la sua profonda invidia per la sua enorme ricchezza», scrive Klein, «e per il trattamento, se­condo lui preferenziale, riser­vatogli dallo zio Ted».

Tra gli innumerevoli veleni di cui il libro trabocca: Joe trat­ta Vicky alla stregua di una ser­va e Caroline non ha esitato, per vincere, a sfoderare tatti­che di nepotismo «degne di un boss mafioso».