Antonella Scott, ཿIl Sole-24 Ore 6/5/2009;, 6 maggio 2009
MOSCA FRENA SUL RUOLO DI DERIPASKA
Qualcuna in circolazione c’è ancora: e, per il momento, il legame tra Gaz e Opel si ferma qui. A qualche vecchia M20 "Pobeda", la berlina intitolata alla vittoria che la russa Gaz, dopo la Seconda guerra mondiale, trasse dal modello Opel Kapitan, lanciato dai tedeschi proprio nel 1939. Chissà se la storia vorrà ripetersi: le conferme di un coinvolgimento dei russi nell’offerta di Magna per Opel finora sono tutte tedesche. Ma Oleg Deripaska - la casa automobilistica di Nizhnij Novgorod fa parte del suo travagliato impero - è passato dalle smentite ai "no comment": e secondo Vedomosti, quotidiano finanziario russo, Deripaska avrebbe già affidato le trattative a Siegfried Wolf, presidente della società austrocanadese, per definire una proposta d’acquisto congiunta.
Del consorzio farebbe parte anche Sberbank, primo istituto di credito russo e principale creditore di Gaz. Ma se la partita per Opel richiede finanziamenti intorno ai 5 miliardi di euro, è difficile immaginare che l’operazione venga vista di buon occhio dalle autorità russe, attualmente impegnate nel salvataggio dell’industria automobilistica nazionale: soprattutto di Gaz, dunque, accanto ad Avtovaz. Il gigante automobilistico di Deripaska, secondo produttore in Russia, sarebbe indebitato per 45 miliardi di rubli, 1,36 miliardi di dollari, e la metà sarebbe in scadenza quest’anno:se lapossibilità di accedere alla tecnologia tedesca sarebbe vitale per un gruppo che in questo momento non è in grado di inventare nulla da solo, e che ha visto fallire un precedente accordo con Chrysler per produrre le Volga Cyber, nessuno spiega dove i russi riuscirebbero a trovare i fondi necessari ad acquisire Opel. Deripaska, preoccupato soprattutto di salvare dai debiti Rusal, il gigante dell’alluminio al cuore del suo impero, l’autunno scorso ha ceduto prima di ogni altra cosa proprio la quota del 20% di Magna.
Nelle condizioni attuali, secondo Elena Sakhnova di Vtb Capital, la partecipazione di Gaz a un’offerta di acquisto di Opel«sarebbe una vera follia». Secondo l’analista, la casa di Nizhnij Novgorod ( la Gorki dei tempi sovietici) deve lasciare ogni ambizione nel settore delle auto di piccola cilindrata e concentrarsi sul proprio mercato centrale: le "Gazelle", veicoli commerciali leggeri. Un funzionario governativo citato dall’agenzia russa Ria-Novosti suggerisce che un eventuale accordo con i tedeschi potrebbe provocare «l’incomprensione di un gran numero di ministeri» a Mosca: «Non si arriva a capire perché noi dovremmo occuparci dei problemi di Gaz, se il gruppo alla fine ha bisogno del denaro per sostenere Opel». «Nessuno glielo lascerà fare», aggiunge una fonte coinvolta nelle trattative per la ristrutturazione del debito di Gaz. Dubbi analoghi vengono espressi riguardo a Sberbank, già coinvolta dal Governo nel programma anti- crisi e senza interessi nel settore automobilistico. Secondo gli analisti, Sberbank entrerebbe in campo per acquisire una quota di Opel - per il tedesco Rheinische Post il 31% insieme a Gaz, a fronte del 19,1% di Magna soltanto se l’iniziativa fosse del Governo russo, pronto a fornire il denaro per acquisire tecnologia occidentale. In questo caso, l’operazione assumerebbe una dimensione politica: ma intanto anche il ministero tedesco dell’Economia smorza i commenti di Felix Probst, il portavoce che lunedì aveva confermato il consorzio Magna-Gaz-Sberbank: «Non si sa se Magna condurrà l’affare Opel da sola, oppure insieme a Sberbank o a Gaz - ha detto ieri una seconda portavoce, Beatrix Brodkorb- . Potrebbe essersi trattato di un malinteso».