Laura Eduati, Liberazione, 5/5/2009, 5 maggio 2009
«UN VERO CATTOLICO AVREBBE TRADITO DI NASCOSTO. MA VINCERA’»
Considera il divorzio di Berlusconi un fallimento politico?
Certamente. Il Pdl è un partito di profonda ispirazione cristiana, e Berlusconi si sarebbe comportato da buon cristiano se avesse tradito la moglie di nascosto. Non lo ha fatto, ora divorzia, e per un leader cattolico è certamente negativo. Ha fatto il bullo, copre il seno di un dipinto del Tiepolo in sala stampa di palazzo Chigi e poi pubblicizza le sue conquiste.
Ha anche detto che Veronica Lario è la vera leader dell’opposizione. Una provocazione?
In punta di logica ha ragione Veronica mentre Feltri, che la chiama «velina ingrata», ha torto marcio: Lario è l’anti-velina, faceva l’attrice e quando ha sposato Berlusconi si è ritirata senza trarre alcun vantaggio di immagine. Io pratico comportamenti analoghi a quelli del premier ma non faccio la morale a nessuno e non ho famiglia: Berlusconi invece ha scelto di sposarsi e sapeva quali erano le regole.
Questo divorzio potrebbe togliere voti al centrodestra?
Me lo auguro ma non credo accadrà. Un leader cattolico può trarre vantaggio dal fallimento politico e dall’incoerenza. La questione è se il voto cattolico inciderà. Se non inciderà, Berlusconi potrà smettere di proclamarsi leader cattolico e lasciare perdere il papa, diventerebbe una sorta di dio. Penso che l’unico modo per sottrargli voti sia candidare Veronica in ticket con Benigni: finché criticano e basta, non succederà nulla e lui vincerà. La sinistra deve capire che Berlusconi non vince perché ha le tv, ma perché è vincente. Vince perché è vincente.
Lario pone una questione: che futuro ha un paese dove nessuno vuole fare sacrifici perché tanto la fama, i soldi, la fortuna arrivano con la tv, il Grande fratello?
E non le pare una dichiarazione da leader della sinistra? Mi pare un programma politico alla Obama. Dovrebbe candidarsi.
Non pone una questione etica?
Se Berlusconi non perderà voti a causa del divorzio, significa che la sua politica non ha bisogno dell’etica e non dovrà più necessariamente ispirarsi ai valori cristiani. Il ragionamento di Veronica è politico, non etico, parla del degrado di una società che può essere sconfitto soltanto con la politica. Parole meravigliose.
Non pensa che Lario volesse anche criticare amaramente il modo in cui vengono trattate le donne?
La visione di Veronica coinvolge anche i tronisti. Anzi, un tempo le donne avevano molto più potere nel concedersi, ora subiscono la concorrenza degli uomini.
Berlusconi disprezza le donne?
Non direi proprio. Berlusconi è come tutti gli uomini: vuole donne belle e possibilmente cretine. E’ il contrario di Andreotti, che guardava le donne senza provare alcun interesse. La sua in realtà è arroganza: promuove le belle donne perché le vuole dominare, dice: diventerai ministra perché io ho il potere per farlo. Penso che sia vittima del quotarosismo: le donne ci vogliono, e le sceglie belle, magari anche intelligenti. Che Carfagna e Prestigiacomo siano ministre per me è ragione di vero dolore. Lui vede le femmine, non le donne.
Dunque si tratta di «divertimento dell’imperatore» o precisa strategia politica?
Non c’è dubbio che abbia una particolare attrazione verso le donne, è come un bagnino e su questo sono perdonista. Lui sa che i poteri dell’uomo sono tre: economico, ed è più ricco di me; politico, ed è più potente di me; sessuale, e su questo io sono meglio di lui. Quando lo andavo a trovare per parlare di questioni ambientali o culturali, invariabilmente dopo tre minuti finiva a parlarmi di gnocca. Mi diceva: beato te che puoi fare quello che vuoi. Quando fu fotografato con cinque ragazze sulle ginocchia, mi chiamò indignato per la diffusione delle immagini e mi chiese di difenderlo. Dopo qualche ora mi richiamò dicendo: «Lascia perdere, tutti mi stanno telefonando per dirmi che vorrebbero essere al mio posto con cinque donne contemporaneamente». Berlusconi poi vinse le elezioni. Immagini se fosse stato Prodi al suo posto, tutti avrebbero urlato allo scandalo.
Perché?
A Prodi e Andreotti gli italiani chiedono contegno, a Berlusconi no. Ecco perché la questione del divorzio non lo danneggerà. Il suo elettorato è probabilmente cattolico di facciata. Ci attendono tempi bui.