www.lastampa.it 5/5/2009, 5 maggio 2009
La contea cinese di Gong’an è in controtendenza, non c’è che dire. In barba a campagne e misure anti-fumo attuate in giro per il pianeta, l’amministrazione locale è pronta a varare un provvedimento che non tarderà a far discutere gli agguerriti salutisti: obbligare dipendenti pubblici e insegnanti a fumare, pena una multa salata
La contea cinese di Gong’an è in controtendenza, non c’è che dire. In barba a campagne e misure anti-fumo attuate in giro per il pianeta, l’amministrazione locale è pronta a varare un provvedimento che non tarderà a far discutere gli agguerriti salutisti: obbligare dipendenti pubblici e insegnanti a fumare, pena una multa salata. Perchè se il fumo fa male alla salute, è anche vero che giova parecchio alle casse statali. Soprattutto se si acquistano e si aspirano, come chiede il Governo della contea in questione, sigarette locali. L’obiettivo, nei piani dell’amministrazione, è far fumare ai dipendenti 230 mila pacchetti marca ”Hubeì in un anno. Chi non fa del suo meglio, o acquista bionde prodotte in altri posti, sarà multato o anche peggio. Questo perchè una voce consistente dell’economia locale è rappresentata dalla tassa sulle sigarette. Gli amministratori locali sono determinati e non sono valsi a dissuaderli nemmeno i dati sui rischi del fumo per la salute. In Cina, dove il vizio è molto diffuso, muore un milione di persone all’anno per malattie legate al consumo di tabacco. I dati sulle malattie legate al fumo sono preoccupanti. Secondo quanto riporta "The Global Times", nel Paese ci sono 350 milioni di fumatori. Il governo ha dichiarato di voler incentivare i cittadini a smettere, ma la contea cinese di Gong’an non sembra curarsi del problema.