Maria Teresa Cometto, Corriereconomia, 4 maggio 2009, 4 maggio 2009
Lo scienziato di Yale che smonta l’uso delle formule per investire: ingannano perché non contemplano le anomalie
Lo scienziato di Yale che smonta l’uso delle formule per investire: ingannano perché non contemplano le anomalie. «Diffidate dei maghi matematici» Di Maria Teresa Cometto Hanno inventato le formule per trasformare i mutui subprime in titoli obbligazionari e impacchettarli in derivati complicatissimi. Ora sono sul banco degli imputati come colpevoli dell’attuale crisi finanziaria. Sono i matematici e fisici che a Wall Street fanno finanza quantitativa. Ma il problema non è la matematica in sé: è invece quale tipo di matematica e come viene applicata alla Borsa, ha spiegato Benoit Mandelbrot, Sterling professor di Scienze matematiche all’università di Yale in occasione del Festival della matematica. «I modelli usati dalle banche d’affari sono sbagliati alla radice, perché descrivono i movimenti dei mercati come ”moderatamente variabili”. Così per questi modelli sono imprevedibili crolli del 23% in un giorno come è successo il 19 ottobre 1987 a Wall Street; ed è ugualmente impossibile il contagio dei titoli ”tossici”. Quando avvengono questi ”salti” sono considerati anomalie e liquidati come cattivi comportamenti». Invece, secondo Mandelbrot, sono il modo normale di funzionare dei mercati e sono rappresentabili con la geometria dei frattali da lui inventati: la volatilità dei prezzi è selvaggia e il loro andamento è ruvido, non liscio e continuo. «Invece le teorie della probabilità comunemente usate in finanza, su cui si fondano il modello dei prezzi delle opzioni di Black-Scholes, il Var (Valore a rischio) e i portafogli efficienti, assumono una casualità mite e sottovalutano enormemente i rischi», spiega Mandelbrot. impossibile allora fare previsioni ed è meglio stare alla larga dalla Borsa? «No, l’importante è capire che la Borsa è un affare rischioso. C’è chi ha applicato le mie teorie al trading facendo un sacco di soldi. I mercati funzionano in modo molto più complesso di quanto i modelli standard vogliano far credere».