Carlo Maria Pinardi, Corriereconomia, 4 maggio 2009, 4 maggio 2009
Il miglioramento della distanza tra Bund e Btp potrebbe aprire scenari inediti nel prossimo futuro Il contropiede dell’Azienda Italia di Carlo Maria Pinardi Non siamo certo alla normalità ma i segnali che si vada nella direzione giusta non mancano
Il miglioramento della distanza tra Bund e Btp potrebbe aprire scenari inediti nel prossimo futuro Il contropiede dell’Azienda Italia di Carlo Maria Pinardi Non siamo certo alla normalità ma i segnali che si vada nella direzione giusta non mancano. Tra i dati positivi gli spread che stanno tornando assai lentamente su livelli più vicini a quelli prima del fallimento di Lehman. Cala pure lo spread tra Btp e Bund, insomma il premio aggiuntivo per compensare il rischio associato al Tesoro italiano. E qui potrebbero in futuro anche vedersi delle sorprese. Non a caso il mercato svizzero-tedesco dei derivati Eurex ha annunciato che lancerà a breve un Btp future, da usare come benchmark per i titoli di Stato della zona Euro di paesi con rating non tripla A, permettendo ai trader di gestire meglio la volatilità negli spread fra Bund e altri debiti sovrani dell’eurozona. Se le previsioni del Fondo Monetario si riveleranno corrette, nell’arco di un anno il debito pubblico tedesco supererà in valore assoluto, non certo in termini di rapporto sul Pil, quello italiano (sappiamo bene che, grazie alla solidità patrimoniale della ”famiglia Italia”, stiamo affrontando questa crisi con qualche patema in meno degli altri). In questa fase la crisi sta colpendo in modo particolare i Paesi e le imprese più orientate all’esportazione: e quindi il calo del Pil sarà pesante nel 2009 e questo non potrà non avere effetti sul rapporto debito pubblico/Pil. Ma con questo deterioramento generale e un andamento a passo di gambero di tutte le maggiori economie, potremmo tra qualche anno assistere a fenomeni inusitati. E ogni scenario diventerebbe possibile se l’Italia in questa legislatura ponesse mano alle riforme strutturali, come l’innalzamento dell’età pensionabile, e intervenisse davvero sugli sprechi della spesa pubblica.