Varie, 5 maggio 2009
MORELLI Maria Cristina
MORELLI Maria Cristina Soresina (Cremona) 26 giugno 1961. Avvocato • «[...] l’avvocato che Veronica Lario ha voluto accanto a sé nella causa di separazione da Berlusconi [...] la professionista che aveva dato la prima, fondamentale, mano a Beppino Englaro nella sua battaglia per Eluana [...] Era stata Maria Cristina Morelli a capire che la soluzione esisteva già nell’ordinamento e che il primo passo da compiere era che Beppino diventasse il tutore della figlia. Ha poi seguito Englaro mano a mano che saliva nei gradi del giudizio fino al 2004, quando ha lasciato spazio a persone più esperte di lei in diritto costi tuzionale. Perché, a sentire i colleghi, Maria Cristina Morelli è così: una grandissima la voratrice che deve appassionarsi ai casi che tratta, ma che non si cimenta in campi che non sono i suoi. Lei è esperta di diritto di famiglia e ha un forte interesse personale per la bioetica (fa parte della Consulta di Bioetica) e per i temi legati alle donne. [...] ”Un bravissimo avvocato, ma che non vuole apparire”, la descrive [...] Beppi no Englaro, che naturalmente la ricorda nel suo libro Eluana, la libertà e la vita. Lei, infatti, non parla. chiusa nel suo studio milanese accanto al Tribunale. [...] non sposata e senza figli, appassionata di vela [...] Chi l’ha vista all’opera sostiene che non è una che cerca l’ac cordo a tutti i costi. Ma neanche la rissa» (Maria Silvia Sacchi, ”Corriere della Sera” 5/5/2009) • «[...] laurea alla Statale di Milano, iscritta all’Albo degli avvocati dal 1991, cassazionista dal luglio 2007, Cristina Morelli, di famiglia non ricca, tutta carriera niente mondanità, ha avuto due maestri, il professor Bruno Cavallone, docente di procedura civile alla Statale e l’avvocato Laura Hoesch. Con Hoesch, famosa matrimonialista molto accreditata negli ambienti milanesi di sinistra, Morelli è rimasta fino a quando [...] ha aperto un suo studio, in via Fontana accanto a palazzo di Giustizia. [...] Grazie al giudice Amedeo Santuosso, uno dei magistrati più competenti in materia bioetica, l’avvocatessa si avvicina a fine Anni Novanta alla Consulta di bioetica. Ricorda Carlo Alberto De Fanti, il neurologo di Eluana Englaro: ”Cristina con Santuosso fa parte del team di giuristi che ha elaborato con noi la ”Biocard’, un modello di testamento biologico che lanciammo senza successo [...]. In quel periodo vennero da noi in Consulta a cercare aiuto i coniugi Englaro; fu automatico indirizzarli a Cristina”. la giovane avvocatessa Morelli, ambiziosa legale dalle cause impervie, a scegliere d’ utilizzare la figura del tutore dell’interdetto per consentire a una persona incapace di esprimere la propria volontà attraverso un rappresentante. Nel 1997 Beppino Englaro diventa tutore della figlia: la lunga e clamorosa battaglia legale ha inizio. Nel dicembre 1999 la Corte di Appello di Milano rigetta la richiesta di rifiuto delle cure ma non solleva obiezioni sul punto. Morelli, in una delle sue rare dichiarazioni, afferma: ” un passo importante della giurisprudenza perché si ammette che anche le persone nello stato di Eluana possano esercitare il diritto di dare o negare il consenso informato alle cure attraverso un rappresentante”. La via di Eluana è tracciata. Cristina Morelli, quando esplode il caso Englaro, non appare mai in tv, non manca però a nessun dibattito organizzato a Milano dalla Consulta. [...]» (Chiara Beria di Argentine, ”La Stampa” 5/5/2009).