Giovanni Vegezzi, ཿIl Sole-24 Ore 5/5/2009;, 5 maggio 2009
PEPSI BOTTLING RESPINGE L’OPA DI PEPSI
Arriva un primo stop al piano di rafforzamento di Pepsi nella filiera di distribuzione delle bevande.
La società di imbottigliamento Pepsi Bottling Group ha rifiutato infatti l’offerta di PepsiCo che voleva comprare i due terzi dell’azienda, non ancora in suo possesso, per 4,2 miliardi di dollari.
La cifra è stata giudicata «altamente inadeguata» dall’imbottigliatore, le cui azioni, dopo l’annuncio dello scorso 20 aprile, sono schizzate ben al di sopra del prezzo di offerta di 29,5 dollari.
L’operazione da 6 miliardi di dollari, prevedeva che il gruppo guidato da Indra Nooyi, riacquisisse il controllo di due suoi distributori (oltre a Pepsi Bottling anche Pepsi Americas) per avere un maggior potere decisionale riguardo alla distribuzione delle proprie bevande sui mercati internazionali.
Secondo il ceo di Pepsi Bottling Group, Eric Foss, l’offerta di PepsiCo è stata caratterizzata da «una scelta dei tempi opportunistica »,visto che la proposta è arrivata giusto qualche giorno prima della diffusione dei risultati del primo trimestre, in cui la società di imbottigliamento ha superato le attese degli analisti. Il gruppo ha migliorato inoltre le proprie prospettive per il 2009, annunciando un piano di riduzione costi per 250 milioni di dollari.
Tutti elementi che, secondo il ceo di Pepsi Bottling Group, avrebbero comunque contribuito alla crescita del titolo in Borsa: per Foss insomma l’offertadi Pepsi Co «è virtualmente senza premio », anche se il gruppo produttore di bevande aveva fissato un valore superiore del 17% a quello raggiunto il giorno precedente l’annuncio.Secondo i vertici della società di imbottigliamento l’offerta dovrebbe essere maggiore anche perché PepsiCo ha sottostimato le sinergie che si potrebbero creare con l’integrazione. Adesso tocca a Indra Nooyi, che aspetta ancora la risposta di Pepsi Americas, decidere se alzare la posta in palio.
Ma i movimenti di mercato nel settore delle bevande non riguardano solo gli analcolici. Il fondo di private equity Kkr sarebbe vicino ad un accordo per rilevare dal neonato colosso della birra
Anheuser-Busch Inbev, ilproduttore sudcoreano Oriental Brewery. L’operazione da 1,8 miliardi di dollari consentirebbe a Ab-Inbev di attuare il piano di dismissione di asset necessario alla riduzione dei debiti, mentre rafforzerebbe la presenza di Kkr in un mercato guardato con interesse dai fondi di private equity.