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 2009  maggio 05 Martedì calendario

IL CONTAGIO? SEGUITE IL DOLLARO

Invece dei virus, seguire le tracce lasciate dalle banconote. Per prevedere e analizzare la diffusione della nuova influenza uno dei modelli escogitati negli Stati Uniti ha poco a che fare con la medicina e molto con l’economia: insegue, da una costa all’altra del Paese, i "biglietti verdi" da un dollaro. La ragione? Consentono, a detta dei ricercatori, di tener conto delle transazioni faccia a faccia, considerate tra le principali modalità di trasmissione dell’H1N1.
Il modello è stato messo a punto alla Northwestern University, dall’Institute on Complex Systems. E, nonostante le molte perplessità iniziali, ha finora disegnato una mappa della malattia ragionevolmente accurata: al traguardo di domenica scorsa le simulazioni orchestrate dal responsabile del centro, Dirk Brokmann, avevano ipotizzato circa 170 casi, contro i 220 nell’elenco ufficile del Center for Desease Control federale. Senza interventi, indica il pronostico dell’università, l’influenza potrebbe contagiare in tutto circa duemila persone entro fine mese, concentrate tra New York, Los Angeles, Miami e Houston.
L’analisi fa leva sui dati forniti da un sito online che si chiama " Dov’è George", quel George Washington il cui volto è stampato sulle banconote da un dollaro. Era stato lanciato dieci anni fa da un programmatore, Hank Eskin, che su ogni sua banconota scrisse un messaggio: chiedeva a chi ne entrasse in possesso di inserire il numero di serie e il proprio codice postale nel sito. Già due anni or sono aveva raccolto i percorsi di cento milioni di dollari. Brokmann ha inserito queste informazioni in un modello matematico che per ogni aggiornamento richiede dieci ore ed è in grado di offrire previsioni dettagliate, contea per contea, sulla probabile rotta del virus.
L’idea tenuta a battesimo alla Northwestern University è forse la più originale, ma non è la sola nata nel tentativo di offrire pronostici sulla nuova influenza. All’Indiana University, grazie ad un supercomputer batezzato Big Red, il docente di informatica Alessandro Vespignani ha utilizzato il traffico aereo e dei pendolari per creare una mappa globale che, negli Stati Uniti, ha mostrato risultati molto simili a quella di Brokmann.