Silvia Fumarola, la Repubblica 04/05/2009, 4 maggio 2009
«NON MI VERGOGNO DELLO SPOT PER MIA MOGLIE»
«Non mi devo giustificare di niente». Sergio Castellitto non si giustifica, anzi, si dice «molto stupito» del clamore suscitato dalla lettura di un brano del libro della moglie Margaret Mazzantini sul palco del Primo Maggio. Un coro di critiche, l´accusa di aver fatto uno spot al romanzo. Marco Godano, l´organizzatore del concertone, respinge le critiche, si dice «orgoglioso del risultato», sottolinea come nel preparare le otto ore di diretta abbia scelto «di avere anche la collaborazione preziosa della Mazzantini, Vasco Rossi era emozionato all´idea di essere presentato attraverso le parole di una grande scrittrice». L´attore non ha sentito l´effetto "Casa Castellitto" a Piazza San Giovanni, e anzi, l´omaggio all´amatissima moglie gli è sembrato naturale. «Abbiamo costruito tante cose insieme, a teatro e al cinema. Gli organizzatori hanno insistito, non ci ho trovato niente di strano. Conosciamo Vasco, c´è parso il modo migliore per presentarlo. Se qualcuno pensa male non è un problema mio: è suo».
In molti hanno solo pensato: anche Castellitto tiene famiglia.
«Ma scherza? Ci vede una premeditazione? Margaret ha scritto il libro due anni fa e nella storia, per raccontare uno scontro generazionale, un poeta e un ragazzino capiscono qualcosa l´uno dell´altro attraverso la musica di Vasco. Era perfetto. Poi se uno vuole pensare male, pensi male».
Era sul palco col libro in mano: platea immensa, effetto spot.
«Margaret non ha bisogno dei miei spot, quel libro ha venduto 300mila copie. Forse diamo fastidio perché parliamo a tanti».
Addirittura. Adesso non faccia la vittima.
«Mi dispiace perché hanno ferito Margaret, una donna discreta, pulita. Non lo merita. stata sette anni chiusa a scrivere, dopo il successo di Non ti muovere poteva pubblicare quello che voleva. Le persone che ci hanno inviato e-mail per chiederci il testo, sono la migliore risposta. Posso chiederle una cosa?».
Certo.
«Possibile che di tutte le cose dette sul palco, stiamo qui a discutere solo di quel momento? Non della tolleranza, della richiesta della legge Bacchelli per lo scrittore calabrese Saverio Strati, dello stendardo dell´Aquila in scena, dei ragazzi morti sul lavoro? Una tale ricchezza di temi... ».
Valgono e restano, è il momento familiare che stonava. Ci saranno stati altri scrittori da citare, oltre sua moglie.
«Non lo metto in dubbio. Il punto è che nel libro di Margaret c´era il passaggio su Vasco, un omaggio a lui. Tra l´altro ha scritto Un senso per il nostro film Non ti muovere, c´è un rapporto di amicizia. Le critiche sono lecite, la malignità no: ci hanno voluto colpire, chissà, vanno di moda le coppie».
Vuol dire che invidiano Casa Castellitto?
«Sono fiero di Margaret, ha talento e la stimo. Scusate se me la sono sposata».