Varie, 4 maggio 2009
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Pacquiao Manny
• Kibawe (Filippine) 17 dicembre 1978. Pugile. Primo atleta nella storia della boxe ad aver conquistato il titolo mondiale in sette categorie diverse • «De La Hoya aveva resistito otto round, Hatton meno di due. C’era un tempo in cui gli appassionati e gli esperti si interrogavano su chi fosse il numero uno ”pound per pound”, cioè della classifica che mette a confronto tutte le categorie pugilistiche. Poi è arrivato lui, Manny Pacquiao, e le discussioni sono finite: nella storia del pugilato moderno non era mai esistito un campione capace di partire dai pesi mosca per imporre la sua legge in tutto il pentagramma delle categorie e ce ne sono stati pochissimi capaci di combattere quasi senza guardia, capaci di mu linare le braccia a distanza come fionde e arrivare al bersaglio con la stessa potenza in entrambe le braccia. [...]» (Fausto Narducci, ”La Gazzetta dello Sport” 4/5/2009) • «[...] è il figlio di un reality dove per farsi notare dovevi esse re un buon pugile. Se lo inventarono nelle Filippine ben prima degli americani. Inizio anni 90, si chiamava ”Blow By Blow”, andava in onda in prima serata e quando qualcuno rimaneva al tappeto esanime, l’audience veniva titillata furiosamente. Emmanuel ”Manny” Pacquiao apparve una sera in diretta nazionale e il giorno dopo era già una star. [...] Fosse nato a Cleveland, sarebbe sulla copertina di Time. Ma è di un lontano borgo a 15 ore di fuso rispetto a Las Vegas, figuriamoci. Quello che ha incassato [...] se lo è guadagnato senza spinte o conoscenze. Ha semplicemente raso al suolo la concorren za. Uno per volta. [...] Oscar De La Ho ya, il campione più adorato in America degli ultimi 20 anni. Umiliato, s’è ritirato definitivamente. In precedenza Manny aveva liquidato una serie di rognosi messicani. Primo su tutti, Marco Antonio Barrera, nel 2002, match memorabile. Ma fino ad allora nessuno voleva dargli una chance negli Usa. Tanto che diventò campione per errore nel 2001. Fu chiamato all’improvviso a sosti tuire lo sfidante ufficiale al campione dei supergallo, Ledwaba. Arrivò a Las Vegas pochi giorni prima del match e lo sradicò dal trono. Disse: ”Nel reality show dovevi essere sempre pronto. Ero abituato a non avere molto preavviso”. Il figlio del ”Grande Fratello” pugilistico è l’unico campione al mondo ad aver vinto titoli di fila in quattro categorie di peso diverse. [...] Lo aspetta la carriera politica. In patria un decreto parlamentare lo ha proclamato ”Campione del popolo”, un titolo creato per lui. E Manny ha pen sato di marciarci sopra presentandosi come candidato per un seggio al Congresso [...] Non potendo usare il suo sinistro, ha perso per 37 mila voti, un bel po’ di soldi e soprattutto la faccia quando ha cercato di usare i match in tv per fare cam pagna. Ha lasciato perdere ma, a carriera finita, il discorso cambia e potrebbe iniziare con l’assalto alla poltrona di sindaco di Manila. A meno che Sylvester Stallone non lo convinca a recitare al suo fianco in un film sulla sua stessa vita. Difficile dire cosa augurargli» (Riccardo Romani, ”Corriere della Sera” 4/5/2009).