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 2009  aprile 27 Lunedì calendario

RELIGIONE A SCUOLA, BERLINO SNOBBA IL VOTO (+4

schedine)-

Non ha pro­prio fortuna Angela Merkel quando scende in campo su questioni che riguarda­no la città di Berlino. Per la seconda volta in un anno, gli abitanti della capitale non hanno votato come la cancelliera avrebbe voluto. Per la seconda volta, anzi, hanno votato in linea con le indicazioni del sindaco della metropoli, Klaus Wowereit, uno degli espo­nenti principali della sini­stra socialdemocratica.

Ieri, nella capitale si vota­va un referendum voluto dall’associazione Pro-Reli: si trattava di decidere se declassare, nelle scuole, il corso di Etica, oggi obbli­gatorio, al livello delle le­zioni di Religione, facoltati­ve, e consentire agli stu­denti di scegliere quale fre­quentare.

Frau Merkel, la sua Cdu, i Liberali e le organizzazio­ni cristiane erano favorevo­li, la Spd contraria. Risulta­to: il referendum ha confer­mato la situazione attuale, nelle scuole berlinesi le co­se restano come sono.

Per essere approvato, il referendum voluto da Pro-Reli avrebbe dovuto ovviamente raccogliere un numero di «sì» superiore a quello dei «no». Ma non so­lo: le schede a favore avreb­bero dovuto essere almeno 611.422, pari al 25% degli aventi diritto al voto. Inve­ce, a urne chiuse, i «sì» so­no risultati in minoranza.

Su un numero di votanti totali pari al 29% degli aven­ti diritto – pochi a causa anche di una giornata di so­le quasi estivo – i favore­voli erano il 48,4% contro il 51,5% di contrari. Sul totale dei cittadini col diritto di voto, solo il 14,1% ha quin­di espresso l’intenzione di cambiare. Troppo pochi.

Nonostante lo scarso inte­resse popolare dimostrato, per Berlino, città internazio­nale e con una popolazione pluri-religiosa, la questione ha una sua importanza. Tre anni fa, Wowereit e il Sena­to della metropoli – dove governa una maggioranza rosso-rossa tra la Spd e il partito della Linke – aveva­no introdotto l’ora di Etica.

A seguito di una serie di omicidi d’onore nella comu­nità turca, l’idea era quella di rendere obbligatoria una materia nella quale si parlas­se di valori ma non limitati a quelli di un’unica confes­sione come invece di solito si fa nelle ore di Religione. «Gli studenti hanno biso­gno di sapere come affron­tare certi problemi, come gestirli e come decidere sul­la base di valori», sostiene Volker Ladenthin, professo­re di Educazione all’Univer­sità di Bonn, favorevole al corso di Etica obbligatoria.

Dall’altra parte, i promo­tori del referendum ritengo­no che l’Etica sia una cosa importante ma non basti. La Religione, a parere di pa­dre Hans Lagerdörfer della Conferenza episcopale tede­sca, dice agli studenti cosa dovrebbe essere fatto, la semplice Etica solo quello che potrebbe essere fatto. Gli studenti, dunque, do­vrebbero essere messi nella condizione di potere sce­gliere tra un corso di etica generale – laica si potreb­be dire – e un’etica vista at­traverso il prisma di una re­ligione.

Già un anno fa, un refe­rendum contro la chiusura dell’aeroporto storico di Tempelhof, anche questo appoggiato dalla signora Merkel ma osteggiato dal sindaco Wowereit, era stato bocciato. Ieri, ancora, il ros­so- rosso è rimasto il colore di Berlino.

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Negli altri Paesi

Per gli italiani ora facoltativa
L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche italiane è previsto dal Concordato contenuto nei Patti Lateranensi tra Stato e Chiesa del 1929.
L’ora di religione è facoltativa

Separazione francese
In virtù della storica separazione tra Stato e Chiesa, in Francia non è previsto l’insegnamento pubblico di una religione.
Fa eccezione l’Alsazia, dove l’ora di religione cattolica fu introdotta durante il governo tedesco

Le opzioni spagnole
In Spagna l’ora di religione nelle scuole pubbliche è facoltativa e gli studenti hanno la possibilità di scegliere tra cattolicesimo, cristianesimo protestante, ebraismo e Islam

Insegnamento comparato
In Gran Bretagna le scuole pubbliche prevedono l’insegnamento obbligatorio e comparato delle diverse culture religiose, dando maggiore spazio alla tradizione cristiana. Gli studenti hanno la possibilità di chiedere l’esonero