Paolo Foschi, Corriere della sera 27/4/2009, 27 aprile 2009
I PROMOTORI: OBBEDIAMO. MA ERA BIPARTISAN
«Sono garibaldino. E come Garibaldi a Teano, a Berlusconi rispondo: obbedisco»: Lucio Barani, deputato socialista e primo firmatario del discusso progetto di legge 1360, cerca di scherzare sull’ordine ricevuto da Berlusconi. Ma è un sorriso amaro. «Se il capo del governo me lo chiede, lo ritiro senza esitazione perché capisco le ragioni di opportunità politica. Ma non capisco tutte le polemiche adesso – aggiunge Barani ”: il testo è stato presentato l’anno scorso, era firmato anche da tre deputati del Pd, fra cui l’ex sindaco di Brescia Corsini. Hanno ritirato le firme a febbraio, ma mi hanno confidato di essere stati costretti a farlo però ritenevano giusta la legge. Io stesso sono antifascista, figlio di un partigiano invalido di guerra al 100 per cento. Figuriamoci se intendo mettere sullo stesso piano i partigiani e i repubblichini. Semplicemente si chiedeva un riconoscimento a queste persone che hanno combattuto la guerra, anche se dalla parte sbagliata. E negli atti parlamentari ho specificato che i partigiani erano dalla parte giusta, gli altri dalla parte sbagliata».
Il testo, presentato il 23 giugno 2008, è di iniziativa parlamentare. E – racconta Riccardo De Corato, deputato del Pdl di provenienza An e vicesindaco di Milano – «nasceva come una proposta bipartisan. C’erano firme di entrambi gli schieramenti. Ora che i deputati del Pd hanno tolto la loro, e io non sapevo che l’avessero fatto, è giusto ritirarlo. Doveva essere un’iniziativa di pacificazione nazionale. Se deve essere ragione di scontro politico e strumentalizzazione, meglio fare un passo indietro ». Niente a che vedere, dunque, con il progetto di legge presentato a Palazzo Madama nel 2005 da 27 senatori di An, fra cui Riccardo Pedrizzi e Oreste Tofani, che chiedeva «il riconoscimento della qualifica di militari belligeranti » agli aderenti alla Repubblica di Salò. Creò non poco imbarazzo fra Forza Italia, Lega e Udc, quest’ultimo partito all’epoca ancora alleato di An. La decisione di ieri di ritirare il provvedimento, che aveva già come relatore in commissione Edmondo Cirielli, però non ha convinto tutti i firmatari: «Era una legge giusta», dice Marcello De Angelis, ex Terza posizione e ora Pdl, che ha criticato l’amico e compagno di partito Gianni Alemanno. Il sindaco di Roma ha firmato sabato una petizione contro il progetto di legge: « impietoso non riconoscere nulla a queste persone (gli ex aderenti alla Repubblica di Salò, ndr) che sono ormai dei novantenni...», commenta De Angelis. Il percorso però è segnato. E a tracciarlo è stato ieri in mattinata Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, che ha telefonato due volte a Barani per fare il punto della situazione. E per convincerlo a fare dietrofront.