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 2009  maggio 01 Venerdì calendario

«Non importa con quanta cura ti lavi le mani, anche con un sapone liquido antibatterico, c’è qualcosa che resiste ancora: MILIONI DI GERMI»

«Non importa con quanta cura ti lavi le mani, anche con un sapone liquido antibatterico, c’è qualcosa che resiste ancora: MILIONI DI GERMI». Chi non fosse già abbastanza impressionato dalle notizie sulla diffusione del virus dell’influenza suina, soprattutto in paesi in cui i casi purtroppo sono già numerosi, forse non avrà comunque scampo, nemmeno dalla pubblicità. Negli Stati Uniti, il paese più colpito dopo il Messico dove il contagio è cominciato, i produttori di mascherine, saponi e liquidi disinfettanti si stanno dando da fare con campagne di marketing e pubblicità che, come dire, colgono l’attimo. Si va da Henkel a Johnson & Johnson, a Reckitt Benkiser. C’è perfino un’agenzia di pubblicità di New York che, per far parlare un po’ di sé, ha annunciato il lancio di mascherine di design, da vendere a 100 dollari l’una, anche se il ricavato dovrebbe essere devoluto in beneficenza. I soggetti? Un muso di maiale con su scritto «non sono io, sei tu!», un paio di baffi e labbra rosso fuoco. La frase citata in apertura, invece, è quella che si legge nella home page del sito di Dial Complete foaming hand wash, un sapone liquido disinfettante prodotto da Henkel. Proprio la multinazionale tedesca è quella che si è mossa in modo massiccio nel mercato americano con una campagna su stampa e internet assemblata velocemente non appena l’influenza ha cominciato a diffondersi. In sostanza si avverte che lavarsi bene le mani è l’unico modo per mantenere se stessi e la propria famiglia in salute. Un avvertimento comunque utile, perché è proprio portandosi le mani alla bocca o al naso che spesso si contraggono le malattie influenzali. Henkel, ovviamente, avverte anche che non tutti i saponi sono uguali. Detto che nemmeno in Gran Bretagna una comunicazione del genere è cominciata (mentre è già pronta quella del governo sempre con consigli tra cui quello di coprirsi naso e bocca con un fazzoletto in caso di tosse o starnuti), in Italia non se ne vede nemmeno l’ombra (e per fortuna, visto che non si sono avuti casi). Il corrispettivo del Dial nel portafoglio italiano di Henkel è infatti il sapone antibatterico Neutromed ma, entrando nel sito del marchio (più noto per l’igiene intima), si nota giusto un «Scrivi alla nostra ginecologa» e «Conosci il tuo punto G?». Sempre negli Usa ci sono poi Johnson & Johnson, che produce Purell instant hand sanitizer, e Reckitt Benckiser con il suo Lysol. Entrambe queste multinazionali hanno dedicato una sezione dei siti all’influenza suina e stanno studiando il modo migliore per portare le informazioni sulla disinfezione al pubblico. Un produttore di salviette antibatteriche ha, per esempio, pensato di regalare kit alle scuole con opuscoli informativi, così come iniziative promozional-informative sono partite in alcuni aeroporti. Tutto questo perché se da una parte il marketing ha dimostrato di essere veloce e di cercare di cogliere la palla al balzo di fronte a un esigenza che si presenta nei consumatori, dall’altra, deve pur stare attento a non spingere troppo sul tasto della promozione pubblicitaria pura e semplice in un caso del genere che, al contrario, potrebbe porre in difficoltà il marchio stesso.