Antonio Dipollina, la Repubblica 1/5/2009, 1 maggio 2009
Barricate per Fiorello, difesa a spada tratta dell´operazione, va tutto bene e «i nostri abbonati sono contenti»
Barricate per Fiorello, difesa a spada tratta dell´operazione, va tutto bene e «i nostri abbonati sono contenti». Quello che fa Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, è qualcosa di più del punto della situazione dopo la primavera oltranzista della pay italiana. Il mondo attorno si trastulla con i numeri dell´ascolto per poter dire, tirando sospiri e moccoli, che l´operazione Fiorello è un flop, lui, Mockridge tira fuori quella frase e vallo a smentire. Gli abbonati sono contenti significa però anche un´altra cosa: dopo l´arrivo delle prime bollette di pagamento che contenevano l´aumento della famosa Iva al 20 per cento il tasso di disdette - ovvero gente che non rinnova l´abbonamento, perché questo è il punto - si era messo a puntare verso l´alto, da Fiorello in avanti il tasso in questione è tornato a livelli normali, Sky dixit. Numeri veri? Non si può, sono dati sensibili per un´azienda che è nel giro borsistico internazionale, e verranno diffusi la prossima settimana nel report ufficiale. Il successo, quelli di Sky, vogliono misurarlo così. Nel merito dello show, che è ripreso ieri sera, nessun dubbio: «Fiorello è un artista di levatura internazionale, il suo spettacolo mescola la satira con l´intrattenimento senza essere mai aggressivo e questo è un miracolo». Punto e basta, per Mockridge. Ma ci sarebbe da fare un passo indietro, ai giorni del debutto, quelli in cui per esempio da Mediaset partirono bordate terrificanti contro l´esito dell´operazione, con Fedele Confalonieri in prima fila a dileggiare quegli ascolti e anche la resa dello show. Mockridge: «Perché lo abbia fatto dovete chiederlo a Confalonieri, il nostro lavoro non è dare retta a quello che dice Mediaset. E noi non ci siamo mai permessi di giudicare il lavoro degli altri». Poi addolcisce: «Ho rispetto per Mediaset, il grande lavoro fatto da Confalonieri in questi anni gli ha portato molta considerazione e quindi ha il diritto di esprimere un parere. Noi facciamo il tifo per tutti, perché crediamo che in questo sistema televisivo ci sia spazio per tutti». Eppure ogni tanto si levano voci ficcanti, escono analisi che sembrano sbucate da una sorta di campo dei veleni. Fiorello va così così, i risultati sono molto al di sotto delle attese, perfino gli sponsor ci sarebbero rimasti male. Quelli di Sky oppongono a precisa domanda la richiesta di spiegare quando e dove loro si sarebbero espressi sulla possibilità di avere milioni e milioni di spettatori per Fiorello o per chiunque altro, ovvero da dove sortirebbe questa loro trasformazione innaturale in avversari a pieno titolo della tv generalista. Inutile ricordare che l´operazione-Fiorello è vissuta soprattutto sulla spettacolarizzazione dello "scippo" del numero Uno alla tv dei grandi numeri: adesso è il momento di tornare nei ranghi e rivendicare le peculiarità della tv a pagamento, che è tale solo perché qualcuno la paga e non necessariamente perché qualcuno la vede. Paradosso, ma è così. Altri punti della questione-Sky. La doccia è di sinistra, la vasca è di destra, il dibattito su dove sia Sky è apertissimo. Però Mockridge una cosa la dice: «Sky non è né di destra né di sinistra: ma è comprensibile che la maggioranza dei suoi abbonati tenda al centrodestra, per motivi di reddito economico». Ecco fatto. Per essere più chiari? «La cosa più sbagliata è pensare che siccome siamo avversari di Mediaset allora dobbiamo essere di centrosinistra». Varie ed eventuali. Mai e poi mai la pay-tv potrà sostituire la tv in chiaro, ma dopo Fiorello arriverà effettivamente Mike Bongiorno che sta lavorando a un quiz (che non potrà essere, né chiamarsi, Rischiatutto). Prosegue la produzione di film e fiction anche se, dice Mockridge, se nel prossimo contratto per la serie A del calcio ci fosse più perequazione tra i concorrenti (ovvero con Mediaset e Rai) Sky potrebbe liberare risorse importanti da aggiungere alla produzione di fiction e film italiani. Certo che quei 300 mila di Fiorello, che per la pay sono tanti ma per il resto del mondo sono pochi... «Per l´ultima volta: noi abbiamo un solo padrone: sono i nostri abbonati. Beh, sì, anche Rupert Murdoch...».