Manuela Trinci, l’Unità 30/4/2009, 30 aprile 2009
IL GIRO DEL MONDO IN 80 SCARPETTE (+ 2
schede)-
Cenerentola, la più copiata al mondo. Sono 700 le versioni della celebre favola, in musical, a teatro e, sulla carta, in tante versioni «etniche»: dagli zoccoli arabi ai sandali vietnamiti. Cenerentola: basta la parola! 345 le versioni diligentemente studiate alla fine dell’ottocento da Marian Roalfe Cox, mentre nella tradizione orale di versioni che su scarpette, sandali o babbucce hanno attraversato e traversano Europa, Medio Oriente, Asia, Giappone ed Egitto (che alla Cina contesta il primato della Cenerentola più antica), se ne contano ben 700. Così, la fiaba che con Cappuccetto Rosso si contende la palma della più amata nel mondo si è via via aperta a più possibilità diventando ora un classico musical, ora un’opera lirica con Rossini, ora un balletto con Prokofiev, ora Gatta Cenerentola a teatro, ora un anima nippo-italico in 26 puntate. Lo stesso panorama italiano abbonda di ribaltamenti, versioni e varianti.
«ANIMA» E POP UP
In tal modo la ragazzina relegata nella cenere, emblema psicoanalitico di una tumultuosa quanto tribolata rivalità fraterna, si ritrova nella collana fiabe a merenda, in versione fumetto, nel popup di Reinhart (tutti Mondadori), come pure nelle fiabe sonore, o da colorare o da toccare (Ed. Giunti) o ancora nelle Carte in favola per la Fata trac, sino al cartonato formato bebé della Coccinella, eccetera eccetera. Un modello,un immaginario consacrato sino dagli anni ”50, col primo cartoon di Disney. Una icona di stile non molto distante dalla sempre- verde Barbie. Eroine dei nostri tempi mollicci. Infatti, la Cenerentola disneyana, sulla scia della melensa Cenerentola versione Perrault (una volta edulcorata di quella propositività e tenacia resistente al so Grimm, o privata di quella venatura di perfidia della Zezolla napoletana di Giovan Battista Basile), sebbene passi le giornate a spazzare il camino, fare piatti e bucato, il golfino a Gas-Gas e il bagno al gatto Lucifero, non ha un filo di occhiaie, non un graffio,non un livido.Non un sussulto. Sempre dimessa, priva di iniziative, gentile e compiacente con tutti. Sempre perfetta, coi suoi capelli di grano e il punto vita di un’ape regina. E poi Chiappe in cenere canta da dio e balla come una piuma. Il prototipo, insomma, di una biscottosa ragazzina della pubblicità Barilla; un’angolatura perfetta di quella illusoria filosofia berlusconiana che sulle note del bibbidi bobbidi boo incarna e realizza i sogni che son desideri! E se è vero che falsa coscienza e inebetimento si avviano dalla più tenera età, una maniera intelligente per contrastare i pericoli a cui va incontro l’immaginazione infantile, è stata la sfida lanciata dalla XXI edizione della Mostra di Sarmede (Tv) Le immagini della fantasia (www. sarmedemostra.it). Tredici figurinai o illustratori che dir si voglia si sono messi all’opera, per dimostrare che il ridisegno della fanciulla dalla scarpetta di vetro, di Culincenere, è senza limiti. Tredici tavole straordinarie, imperdibili, editate poi, col testo di Perrault, in Cenerentola ovvero la scarpetta di vetro dalla Castoro (pp.20, euro 15.)
ZOCCOLI E SANDALI
E dunque, se la scarpetta di vetro parrebbe essere la più famosa, in realtà essa non è che una delle tantissime scarpe che Cenerella ha consumato nei suoi viaggi tra le culture del mondo. Zoccoli d’oro benedetti da Allahcalza la Cenerentola araba, racconta Vinicio Ongini nel suo bellissimo Le altre Cenerentole. Il giro del mondo in 80 scarpe (Sinnos, pp.49, euro 15). Sandali d´oro, invece, per la vietnamita Tam e semplici babbucce per Mara la bellissima filatrice dei Balani; mentre per cambiare il destino di Ottighitta, la Aschenputtel sarda, bastano scarpe di sughero! E si potrebbe proseguire con un inventario di scarpe infinito di tutte le fogge e di tutte le epoche, piroette dell’immaginazione e di una riforma dello sguardo che il magnifico tratto di Chiara Carter (l’illustratrice) sollecita a ogni piè sospinto! Personaggio-ponte esse stesse, le variegate e mutanti scarpette - come la fanciulla che le calza - rivelano ai bambini, con le differenze, la cultura, le abitudini e l’immaginario di un paese. Come osserva Roberto Denti (in Liber n. 72, 2007) è la narrazione che poi ricama con la fantasia l’aspetto fondamentale di una fiaba. Che si può raccontare persino alla rovescia, provocava Rodari, incontrando una Cinderella Bigfoot, made in Usa, con le scarpe da ginnastica di cristallo gommate, bicolore e catarifrangenti, misura 45 o 54…
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Dalla Londra anni Venti alla Cina del passato
«Cenerentola», di Charles Perrault tradotta da Carlo Collodi e illustrata da Roberto Innocenti. Ed. C’era una volta La Margherita, pp.32, Euro 16. Le illustrazioni straordinarie di Roberto Innocenti, rinarrano, con molta ironia, la classica storia diCenerentola
ambientandola nella Londra degli anni venti.
«La cenerentola Cinese», a cura di Yang Xiaping, Ed. Idest pp.79, Euro 12. Illustrata da Chiara Donelli- Cornaro, questa edizione bilingue, in italiano e cinese, raccoglie e racconta oltre alla storia di Cenerentola dalle scarpette d’oro, scritta in Cina più di mille e cento anni fa, altre cinque fiabe con l’intenzione della narratrice di far conoscere tradizioni diverse.