varie, 30 aprile 2009
Alfonso Di Savio, 35 anni. Originario di Cava dei Tirreni dove viveva con la madre Rita e il fratello maggiore, impiegato nel Corpo Forestale, «schivo, poco socievole, sempre più depresso da quando quattro anni fa gli era morto il padre», rifiutava di prendere gli psicofarmaci e l’anno scorso s’era buttato dal balcone di casa non riuscendo però a morire per via di un’auto parcheggiata là sotto che aveva attutito la caduta (era finito inospedale con il bacino e qualche costola rotta)
Alfonso Di Savio, 35 anni. Originario di Cava dei Tirreni dove viveva con la madre Rita e il fratello maggiore, impiegato nel Corpo Forestale, «schivo, poco socievole, sempre più depresso da quando quattro anni fa gli era morto il padre», rifiutava di prendere gli psicofarmaci e l’anno scorso s’era buttato dal balcone di casa non riuscendo però a morire per via di un’auto parcheggiata là sotto che aveva attutito la caduta (era finito inospedale con il bacino e qualche costola rotta). L’altro giorno guidò fino alla costa d’Amalfi Cetara, parcheggiò nei pressi dell’hotel Cetus, si tolse il giaccone, scavalcò il parapetto della scogliera a picco sul mare e si gettò nel vuoto. Volo di cento metri. Mattinata di giovedì 30 aprile sulla Costiera Amalfitana.