Ignazio Ingrao, Panorama, 7 maggio 2009, 7 maggio 2009
Dopo i sacerdoti tocca alle suore. Il Vaticano ha ordinato due ispezioni a carico delle circa 67 mila religiose statunitensi (escluse le monache di clausura), sul modello della visita apostolica condotta tra il 2005 e il 2006 nei seminari maschili americani a seguito dello scandalo dei predi pedofili
Dopo i sacerdoti tocca alle suore. Il Vaticano ha ordinato due ispezioni a carico delle circa 67 mila religiose statunitensi (escluse le monache di clausura), sul modello della visita apostolica condotta tra il 2005 e il 2006 nei seminari maschili americani a seguito dello scandalo dei predi pedofili. Una delle ispezioni, ordinata dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata, riguarda la ”qualità della vita delle religiose negli Usa” ed è stata affidata a Mary Clare Millea del Connecticut, superiora delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. La Congregazione per la dottrina della fede, presieduta dal cardinale William Joseph Levada, ha incaricato Leonard Blair, vescovo di Toledo (Ohio), di condurre un’altra (e più insidiosa) indagine dottrinale sulla leadership conference of women religious (Lcwr), l’organismo che riunisce i vertici del 95 per cento delle congregazioni religiose femminili americane. Omosessualità, ruolo delle donne nella Chiesa ed ecumenismo: questi i tre punti sui quali l’ex Sant’Uffizio ha messo sotto indagine le suore statunitensi. In tutta segretezza, nei giorni scorsi in Vaticano, il cardinale Levada ha incontrato i vertici della Lcwr. Le suore hanno ascoltato le contestazioni del porporato e ora hanno qualche settimana di tempo per presentare la loro difesa.