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 2009  aprile 29 Mercoledì calendario

NELLA VALLE DEL CONTAGIO: "IL VIRUS E’ PARTITO DA QUI"


La valle del Perote è duecento chilometri a est della capitale. E´ in questa zona montagnosa, poco frequentata se non per chi è di passaggio verso Veracruz e il Golfo del Messico, che la gripe porcina potrebbe aver iniziato il suo contagioso viaggio in giro per il mondo. Ai piedi di queste montagne la "Granjas Carroll" ha creato quindici anni fa quello che, con orgoglio tutto messicano, viene definito il più «grande allevamento di maiali al mondo», un milione di suini, finiti adesso sotto accusa come responsabili della "peste del nuovo secolo".
Prove certe che sia iniziato tutto da qui non ce ne sono, ma gli indizi sono diversi. Tra dicembre e marzo nella comunità La Gloria, piccolo pueblo vicino ai grandi stabilimenti della "Granjas Carroll" cinquecento persone hanno avuto problemi respiratori «atipici» e due bambini sono morti di polmonite.
Nell´ultimo mese gli abitanti avevano inscenato diverse proteste, contro il governo locale (reo di «nascondere la verità») e contro l´azienda, installando lungo le strade cartelli stradali con disegnato un maiale e la scritta «pericolo!». Per loro il dubbio è diventato certezza quando lunedì sera il ministero della Sanità ha ammesso che Edgar Hernandez, un bimbo di quattro anni, è stato contagiato dalla gripe porcina il 2 aprile scorso. Edgar è adesso fuori pericolo, ma la data del contagio fa di lui il primo caso di virus accertato, in parallelo con Adele Maria Cruz, la "paziente zero" morta il 13 aprile scorso.
Per i pobladores di La Gloria lo sterminato allevamento di maiali ha contaminato le acque della zona, i suoi gas di scarico hanno inquinato l´aria e l´influenza mortale rischia di esplodere «con una virulenza incontrollabile».
Accuse che la "Granjas Carroll" e il governo locale respingono come totale falsità. Come prova a discarico l´azienda suina - società messicana con partecipazione americana che esporta anche in Europa (Francia, Spagna e Romania) - ha portato delle cifre che non lasciano dubbi. Nessuno dei suoi dipendenti risulta ammalato, nessuna delle persone contagiate ha mai avuto contatti con la "Granjas" o con i maiali dello stabilimento: «Granjas Carroll applica sistematicamente e permanentemente ai suoi maiali i vaccini contro l´influenza. Le dosi sono somministrate da un laboratorio di prestigio internazionale, la Pfizer».
Il governatore di Veracruz si è spinto ancora più in là. Per lui la gripe porcina nasce molto lontano dal Messico («in qualche zona dell´Asia») e sarebbe arrivata fin qui attraverso immigrati asiatici che lavorano negli Stati Uniti. Tesi quantomeno singolare, che il governo locale giustifica con il fatto che il Messico è un «paese ricettore e non generatore dell´influenza classificata come A/H1 N1».
Anche la autorità sanitarie locali escludono che il virus-killer sia partito da La Gloria. Secondo studi non meglio precisati l´infezione sarebbe partita da un immigrato rientrato dagli Stati Uniti che l´avrebbe trasmessa alla moglie, la quale a sua volta, avrebbe infettato le donne della piccola comunità. Alla domanda su come mai a La Gloria (località povera, dove l´igiene lascia a desiderare e l´influenza stagionale ha colpito metà degli abitanti) non ci sia - a parte il piccolo Edgar - un´epidemia di gripe porcina, nessuno sa dare risposte esaurienti. Da Città del Messico il ministro della Sanità Josè Angel Cordova ha spiegato che a Perote si era sviluppata una forma di «influenza particolarmente grave» ma che erano stati conservati solo i prelievi del piccolo Edgar. Quando si è iniziato a parlare del nuovo virus sono stati nuovamente analizzati, arrivando alla certezza che era stato contagiato.
Il fatto che il virus sia passato dai maiali all´uomo non è stato ancora «accertato con sicurezza scientifica», fanno notare al ministero della Sanità.
I casi di Città del Messico «provano che la diffusione avviene da umano a umano», anche se è possibile che tutto sia partito dalla valle del Perote «considerato che nella capitale lavorano migliaia di persone che arrivano da quell´area». Per provare a risolvere ogni dubbio a La Gloria sono attesi gli esperti del centro gestione crisi della Fao. A scopo precauzionale la "Granjas Carroll" è stata dichiarata off-limits e attorno al piccolo pueblo le autorità hanno creato un cordone sanitario.