Sandro de Riccardis, la Repubblica 29/4/2009, 29 aprile 2009
SORPRESA, IL POSTINO NON SUONA PIU’ LE LETTERE SOLO NELLE CASSETE ESTRENE
Da lì, dopo dieci giorni di giacenza, tutta la posta non richiesta tornerà al mittente. Le comunicazioni che annunciano il nuovo corso di Poste Italiane sono arrivate nell´ultima settimana a un po´ di condomini di Mantova, ma già nelle scorse settimane è toccato ai cittadini di alcune vie di Rovigo e ad altri di Bari.
In centinaia di lettere c´è l´invito ai residenti a dotarsi di una cassetta delle lettere sul lato della strada. Una svolta dell´azienda pubblica che trova fondamento giuridico nel decreto ministeriale dell´ottobre 2008 (dopo un altro del ministero delle Comunicazioni del 2001, reiterato più volte) sulle "condizioni generali di recapito". Dopo gli articoli che regolano il servizio, i nuovi prodotti, le tariffe e i prezzi, gli obiettivi di qualità, ecco quello sulle cassette delle lettere. qui che si specifica che "il recapito degli invii semplici (prioritaria, massiva, pubblicità, prodotti editoriali) è effettuato in cassette accessibili al portalettere, installate dal destinatario a proprie spese". Cassette e apertura con "forma e dimensioni tali da consentire di introdurvi gli invii senza difficoltà". Chi non è a norma deve "provvedere ai necessari adattamenti", pena il ritorno della corrispondenza negli uffici e la restituzione al mittente dopo dieci giorni.
Le comunicazioni arrivate in questi giorni ai mantovani hanno scatenato dibattiti ma soprattutto proteste. Da parte di chi ha capito che deve spendere almeno duecento euro, tra acquisto e montaggio delle nuove scatole metalliche. Con un problema in più, in un Comune come Mantova soggetto a vincoli paesaggistici. «Non si può fare in una città protetta dall´Unesco», dicono i cittadini. «Le lettera della direzione delle Poste di Milano è inaccettabile - protesta il sindaco di Mantova, Fiorenza Brioni - I decreti danno solo indicazioni generiche». «E poi - attacca - si usa nei confronti del cittadino un piglio minaccioso davvero fuori luogo. Sospendere un servizio pubblico è un abuso di potere, un reato penale». Dice Brioni di aver saputo dell´iniziativa dai suoi cittadini. «Non si sa bene nemmeno quali zone siano interessate. Non si può far pesare sui cittadini una decisione unilaterale. Invito tutti a non fare nessun intervento sulla base della lettera delle Poste e di mantenere lo la situazione esistente». Per Poste Italiane l´iniziativa va «nell´ottica di garantire il recapito a tutti, anche nei casi di assenza dei destinatari». E cita i parametri del decreto: le cassette devono essere "al limite della proprietà, sulla pubblica via, o comunque in luogo liberamente accessibile ai portalettere". Ma intanto i telefoni degli amministratori di condominio sono presi d´assalto da cittadini disorientati. «Il mio palazzo è un monumento con il vincolo della Soprintendenza - chiede uno, con intonazione smarrita - come faccio ad appendere sulla facciata una cassetta delle lettere?».