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 2009  aprile 29 Mercoledì calendario

Maria Teresa Procacci, 69 anni. Bolognese d’origine ma residente a Milano, «riservata e integerrima», ricca di famiglia e ancor più ricca dopo il matrimonio con un milanese proprietario di un corposo patrimonio immobiliare, vedova dal 1999, «cordiale, elegante, colta, parlava inglese e francese», una passione per i gioielli e un’«un’intensa vita sociale», l’anno scorso s’era lasciata con l’amante, un uomo sposato e con figli di 57 anni, e viveva con una femmina di carlino di nome Amélie Sophie da cui si separava in rarissime occasioni

Maria Teresa Procacci, 69 anni. Bolognese d’origine ma residente a Milano, «riservata e integerrima», ricca di famiglia e ancor più ricca dopo il matrimonio con un milanese proprietario di un corposo patrimonio immobiliare, vedova dal 1999, «cordiale, elegante, colta, parlava inglese e francese», una passione per i gioielli e un’«un’intensa vita sociale», l’anno scorso s’era lasciata con l’amante, un uomo sposato e con figli di 57 anni, e viveva con una femmina di carlino di nome Amélie Sophie da cui si separava in rarissime occasioni. Lunedì 27 aprile, volendo trascorrere il 1° maggio in un agriturismo di amici in Toscana, aveva appuntamento col fratello a cui avrebbe affidato la cagnolina, però non si fece vedere perché nel frattempo incontrò qualcuno che dentro la sua Hunday le spaccò la fronte con un oggetto contudente, poi le sfilò i vestiti per pulirsi gli schizzi di sangue, e scappò via. La sera dopo un pizzaiolo, andando al lavoro, vide il cadavere, in canottiera e mutande, senza scarpe, incastrato fra i sedili anteriori della Hunday parcheggiata in viale Sarca, zona nord di Milano. Accanto al cadavere la borsetta piena di soldi, al suo polso un braccialetto di diamanti. Il cagnolino fu ritrovato il venerdì successivo mentre vagabondava lì vicino. Tra lunedì e martedì 28 aprile a Milano.