galileonet.it 27/4/2009, 27 aprile 2009
Il cervello tiene conto del nostro raggio d’azione quando scegliamo come comportarci. A suggerirlo su Science di questa settimana è il gruppo di Giacomo Rizzolatti, lo scienziato che ha scoperto i neuroni specchio
Il cervello tiene conto del nostro raggio d’azione quando scegliamo come comportarci. A suggerirlo su Science di questa settimana è il gruppo di Giacomo Rizzolatti, lo scienziato che ha scoperto i neuroni specchio. Lo studio allunga la lista delle funzioni di queste cellule, cui si dovrebbe, quindi, non solo la capacità di stabilire un contatto empatico con gli altri, di comprendere i loro gesti e di imparare per imitazione, ma anche la scelta della reazione più appropriata, a seconda della distanza a cui si svolge l’azione osservata. Vittorio Caggiano e colleghi dell’Università di Parma, insieme ad Antonio Casile dell’Hertie Institute for Clinical Brain Research presso l’University di Tübingen (Germania) hanno ora scoperto che i neuroni specchio ”decodificano” anche la distanza a cui si svolge un’azione. In un primo test, i ricercatori hanno spostato la mano all’interno e all’esterno del raggio d’azione di due macachi e isolato i neuroni che reagivano al movimento nell’area della corteccia premotoria (nota come F5). Registrando l’attività di queste cellule, è emerso che i neuroni specchio si attivano in modo diverso nei due casi: circa la metà si accende quando l’azione è compiuta vicino alla scimmia, la parte restante si accende nel caso opposto. Non solo: l’attivazione dipende anche dalla reale possibilità, per il macaco, di compiere a sua volta il gesto osservato. Se il ricercatore afferra un oggetto che si trova vicino alla scimmia, si attivano specifici neuroni specchio; ma se, lasciando invariate le distanze, si interpone tra i due un ostacolo (per esempio un pannello), i neuroni che avevano reagito precedentemente non rispondono più alla vista del gesto del ricercatore.