George Stephanopoulos (Traduzione di Fabio Galimberti), la Repubblica 27/4/2009, 27 aprile 2009
IRAN FAVOREVOLE ALLA PACE CON ISRAELE SE I PALESTINESI TROVANO UN ACCORDO"
Presidente Ahmadinejad, cosa penserebbe il popolo iraniano se vedesse lei e il presidente Obama incontrarvi, stringervi la mano e parlare?
«Noi vorremmo che le relazioni internazionali si basassero sull´amicizia. Ogni volta che un problema viene risolto, noi siamo felici. Ogni volta che un rapporto ostile si tramuta in un´amicizia, noi siamo felici».
Il presidente Obama dice di volere un nuovo inizio nei rapporti con l´Iran. Condivide il suo punto di vista?
«Abbiamo accolto con piacere queste dichiarazioni. Ma se un governo fino a ieri diceva "voglio farti fuori" e oggi dice "non voglio farti fuori", è sufficiente?».
Ma un cambiamento c´è stato. Quale sarà la risposta dell´Iran?
«Beh, innanzitutto, ho inviato a Obama un messaggio di congratulazioni. Sto ancora aspettando una risposta. Dialogheremo sia con l´Europa che con l´America. Ma purché ci sia giustizia e rispetto reciproco».
Quando l´Iran si siederà a un tavolo per discutere del programma nucleare?
«Il problema del nostro nucleare è un problema particolare. Noi riteniamo che la questione vada risolta nel contesto dell´Aiea (l´Agenzia per l´energia atomica, ndr). Noi ci stiamo muovendo nei limiti dei regolamenti. E stiamo semplicemente utilizzando i nostri diritti. Non ho preclusioni quando si tratta di dialogare. Abbiamo offerto la nostra disponibilità molto prima di loro».
Quindi siete pronti a discutere senza condizioni preliminari?
«No, no. Serve un quadro ben definito per il dialogo: qual è lo scopo per cui stiamo lavorando? Per il resto, sul principio del dialogo non ho alcuna riserva. Io mi aspettavo che Obama avrebbe partecipato alla Conferenza di Ginevra. Quale argomento è più importante della discriminazione razziale?»
Se posso esprimere la sua posizione, il problema è l´idea che Israele sia uno Stato razzista. Del resto molti si domandano se lei voglia veramente avere rapporti migliori con l´Occidente.
«La prima condizione perché il dialogo abbia successo dovrebbe essere quella di lasciare all´altra parte la libertà di esprimersi. Obama naturalmente ha il diritto di avere la sua opinione. Il mio punto di vista è che il regime sionista è la manifestazione del razzismo».
Perché lei insiste a mettere in discussione l´Olocausto, nonostante sia stato stabilito come un fatto storico?
«Ho due domande a questo riguardo. Perché i governi europei e le amministrazioni americane sostengono il regime sionista così ciecamente? Milletrecento uomini, donne e bambini sono stati uccisi nella Striscia di Gaza. Dov´è lo sdegno da parte dei Paesi europei? Stanno giocando un doppio ruolo. un chiaro esempio di due pesi e due misure».
La giornalista iraniana-americana Roxana Saberi è stata condannata per spionaggio qui in Iran. Il presidente Obama ha dato la sua parola che non si tratta di una spia. Intendete accettare questa assicurazione e rilasciarla come gesto umanitario e di buona volontà?
«Io non sono un giudice. E non emetto giudizi su casi di pertinenza della magistratura. In Iran la magistratura è indipendente. Tuttavia, ho sottolineato che devono essere pienamente garantiti, come sempre, i diritti dell´imputata».
Il presidente Obama ha incaricato il senatore George Mitchell di aiutare israeliani e palestinesi a negoziare una pace. Lei sostiene questi sforzi?
«Noi chiediamo il rispetto dei diritti del popolo palestinese. Quello che diciamo è che il popolo palestinese ha il diritto di decidere del proprio destino. Musulmani, cristiani ed ebrei allo stesso modo. Noi dovremmo… loro dovrebbero permettere elezioni libere e un referendum libero per poter decidere essi stessi del proprio destino».
«Ritiene che i nuovi sforzi del presidente Obama stiano ripetendo gli errori del passato?».
«Io non ho ancora un´idea chiara di quale sia la politica di Obama sulla questione palestinese. Ma il sostegno del massacro degli abitanti di Gaza, il sostegno ai criminali responsabili di quell´atrocità è stato un grande errore».
Se i palestinesi firmeranno un accordo con Israele, l´Iran lo sosterrà?
«Qualunque decisione prenderanno per noi va bene. Non vogliamo determinare nulla. Pensiamo che ciò spetti di diritto al popolo palestinese, ma ci aspettiamo che anche gli altri Stati facciano lo stesso».